domenica 27 settembre 2015

Chi non è contro di noi è con noi

[ Mc 9,38-40 ] 

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto un uomo che usava il tuo nome per scacciare i demòni, e noi abbiamo cercato di farlo smettere perché non è uno dei nostri». Ma Gesù disse: «Lasciatelo fare. Perché non c'è nessuno che possa fare un miracolo in nome mio, e poi subito si metta a parlar male di me. Chi non è contro di noi è con noi». 

Pensare che solo all’interno di certe mura, dentro una data esperienza di fede e di chiesa, sia possibile produrre e fare il bene alle persone non è altro che un vero e proprio peccato di superbia e di presunzione.
Anche Giovanni, il discepolo prediletto dal Signore, ci cade in pieno in questa mancanza di apertura mentale: non solo egli pensa che altri non si debbano permettere di operare il bene, ma addirittura allunga la mano per bloccare chi, proprio perché fuori dal gruppo, si è preso la libertà di fare il bene usando il nome di Dio. Per Giovanni impedire ogni forma di abuso, che il bene, opera taumaturgica di Dio, resti cioè sotto controllo, è questione di garanzia e di sua fedeltà alla missione del Nazareno. Un po’ come se Giovanni dicesse: “Se per caso non te ne sei accorto, Gesù, ci penso io a difendere i tuoi interessi”.

domenica 20 settembre 2015

Il Signore sostiene la mia vita

[ Mc 9,30-37 ]

Poi se ne andarono via di là e attraversarono il territorio della Galilea. Gesù non voleva che si sapesse dove erano. Infatti preparava i suoi discepoli insegnando loro: «Il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle mani degli uomini ed essi lo uccideranno; ma egli risorgerà dopo tre giorni». Ma i discepoli non capivano queste parole e avevano paura di interrogare Gesù.
Intanto arrivarono a Cafàrnao. Quando Gesù fu in casa domandò ai discepoli: «Di che cosa stavate discutendo per strada?». Ma essi non rispondevano. Per strada infatti avevano discusso tra di loro chi fosse il più grande.
Allora Gesù, sedutosi, chiamò i dodici discepoli e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, deve essere l'ultimo di tutti e il servitore di tutti». Poi prese un bambino, e lo portò in mezzo a loro, lo tenne in braccio e disse: «Chi accoglie uno di questi bambini per amor mio accoglie me. E chi accoglie me accoglie anche il Padre che mi ha mandato».

Di un punto d'appoggio ne abbiamo bisogno un po’ tutti. Chi più chi meno sentiamo molto forte dentro di noi il bisogno di una certezza, di una roccia ferma, solida, una convinzione su cui radicare tutto noi stessi.
Sciocco è colui che non cambia idea quando attorno a lui cambia il contorno della sua vita. Tuttavia, molto stupido è colui che cambia le sue convinzioni, i suoi principi, i valori su cui poggiano i suoi piedi, solo perché diminuisce il consenso alla sua persona.