domenica 23 dicembre 2018

Gesù, il Crocifisso, è il Cristo, il Risorto!

ieri CHIESA OGGI domani
alla riscoperta di Gesù, il Risorto,
vivo dentro la sua Chiesa

Milano, 16.12.2018

INCONTRO - 011
Lectio divina su At 2,29-36




LA SACRA PAGINA
At 2,29-36
[Nel giorno di Pentecoste, rivolgendosi alla folla, Pietro continuò a parlare, dicendo:] «29 Fratelli, devo parlarvi molto chiaramente riguardo al nostro patriarca Davide. Egli è morto e fu sepolto, e la sua tomba si trova ancor oggi in mezzo a noi. 30 Egli però era profeta, e sapeva bene quel che Dio gli aveva promesso con giuramento: “metterò sul tuo trono uno del tuo sangue”. 31 Davide dunque vide in anticipo ciò che doveva accadere, e queste sue parole si riferiscono alla risurrezione del Messia: Egli non è stato abbandonato nel mondo dei morti e il suo corpo non è andato in corruzione.
32 Questo Gesù, Dio lo ha fatto risorgere, e noi tutti ne siamo testimoni. 33 Egli è stato innalzato accanto a Dio e ha ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che era stato promesso. Ora egli lo dona a noi come anche voi potete vedere e udire. 34 Davide infatti non è salito in cielo; eppure egli dice: Il Signore ha detto al mio Signore: siedi accanto a me 35 finché io porrò i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi.
36 Tutto il popolo d'Israele deve dunque saperlo con certezza: questo Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Messia».


ALLA SCUOLA DI LUCA
Il commento qui di seguito ti potrà aiutare a capire la situazione e l’ambiente in cui si svolge il fatto narrato e il perché della scelta delle parole in esso riportate.

In questa ultima parte del discorso Pietro focalizza l’attenzione dei suoi ascoltatori sulla persona di Gesù, ora da lui presentato come il Cristo, il Risorto. Le parole di Pietro diventeranno la migliore preparazione alla domanda della folla la quale gli chiederà in che modo essa possa rimediare al suo peccato di fratricidio (di Gesù). L’invito al pentimento, alla conversione e al battesimo non si fa certo mancare e diventa il segno della misericordia del Padre dei Cieli.

Con l’espressione “Fratelli” inizia la terza parte del discorso di Pietro. Chi sono questi uomini fratelli? Voi che uccideste, cioè noi. Cioè Pietro non si dissocia da essi, sono suoi fratelli, perché Cristo è morto per i peccatori dei quali lui, come Paolo, si riconosce essere il primo. Paolo dirà: Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me. E anche se non l’ho messo in Croce, perché non c’ero, posso sempre fare come il malfattore e dire: “È qui in Croce per me, per non lasciarmi solo e per tirarmi fuori”.
Pietro chiama a sostegno delle sue affermazioni sulla risurrezione di Gesù un testimone eccezionale: il patriarca Davide. Era comune sentire che l’autore dei Salmi fosse il re Davide, un re secondo il cuore di Dio, da cui la conseguenza di interpretare i Salmi alla luce della sua storia e della sua dinastia che prevedeva un erede identificabile nel Re Messia.

Nel Salmo citato nella precedente parte del discorso, il 15, il salmista cantava questa speranza in Dio: “Tu non mi abbandonerai nel mondo dei morti e non permetterai che il tuo santo vada in corruzione.” Con estrema franchezza Pietro evidenzia che la tomba del re Davide testimoniava invece il mancato avveramento di questa speranza, attribuendo nello stesso tempo tale profezia a Gesù: “Dio lo ha fatto risorgere, e noi tutti ne siamo testimoni”. Queste le conseguenze per Gesù: “Innalzato accanto a Dio”; partecipe del dono dello “Spirito Santo che era stato promesso” col potere di condividerlo con i suoi discepoli; diversamente da Davide, Gesù “è salito in cielo” affinché Dio possa fare dei suoi nemici lo “sgabello dei suoi piedi”.

La cosa ancor più inaudita e perciò ancor più inaccettabile dello scandalo della croce è che “questo Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Messia”.
Per comprendere bene il senso e le conseguenze di quest’ultima affermazione, appare necessario riandare al processo di Gesù davanti al tribunale ebraico e precisamente ad una domanda dei giudici e alla risposta di Gesù “Dunque, tu sei proprio il Figlio di Dio? Gesù rispose loro: Voi stessi lo dite! Io lo sono!” con la conseguenza di ritenere la risposta data da Gesù la prova che lo confermava meritevole di condanna (cfr Lc 22,70–71).
L’affermazione di Pietro e della Comunità, non solo riafferma quanto detto da Gesù, con i conseguenti rischi d’essere a loro volta sottoposti a giudizio col relativo pericolo di vita, ma diventa il kerigma, l’annuncio fondamentale dell’intero discorso: Gesù “Dio lo ha fatto Signore e Messia”.

Circa la risurrezione di Gesù Luca introduce il tema della testimonianza dei suoi discepoli: la fede cristiana e l’esistenza stessa della chiesa poggiano su di essa. La testimonianza della risurrezione è il dovere principale degli apostoli (cf. 1,22). Non sono testimoni della risurrezione, ma testimoni del Cristo risorto che è apparso loro (1,3). È una testimonianza che non si limita alla garanzia dei bruti fatti; essa comprende anche l’interpretazione dei fatti alla luce della fede: il discorso di Pietro ne è un esempio concreto.

L’ultima considerazione che si offre su questa parte del discorso è affermare che Gesù non è proclamato apertamente Dio, ma che è Signore della stessa signoria di Dio; dice Davide “Il Signore ha detto al mio Signore”. L’interpretazione di ieri e di oggi del mondo ebraico di questo versetto non è assolutamente in linea con quella di Gesù e degli Apostoli, tanto che il secondo termine è scritto tutto in minuscolo, signore come se Davide parlasse ad un futuro re col diritto del titolo regale di “signore”.


MEDITAZIONE
Durante i prossimi giorni metti la tua vita in relazione con il testo che hai letto. È la tua rilettura allo scopo di ascoltare cosa il Signore dice a te in questo periodo o situazione della vita, cosa dice allo sviluppo della tua persona, cosa suggerisce per le tue relazioni. Lui ti consola, ti esorta, ti orienta e ti rallegra dentro il cammino della Chiesa del Risorto.

Spunti per la riflessione personale

1.
Trasportato dalla forza dello Spirito santo l’apostolo Pietro affronta il tema della risurrezione di Gesù e non esita ad annunciare agli ascoltatori lì presenti come il Padre dei Cieli abbia confermato l’opera del Figlio suo attraverso il dono della sua risurrezione.
Che cosa mi colpisce dalla persona di Gesù? So andare al di là dei suoi miracoli, degli effetti speciali della sua vita, per concentrarmi sul mistero della sua passione, morte e risurrezione? Metto la mia vita di fronte all’amore che Cristo ha per me, lui che ha sofferto, è morto ed è risorto per la mia salvezza? Cerco ogni giorno un contatto con il Risorto? Di fronte ai fatti della mia vita quotidiana mi lascio illuminare dalla sua risurrezione? Sento che al di là di ogni limite, di ogni ostacolo ho una vita nuova in Cristo?

2.
Più che testimoni della risurrezione di Gesù, Pietro e gli altri discepoli sono testimoni del loro incontro personale e comunitario con il Signore Gesù, il Risorto.
Da una fede imparata, che crede in molte cose che mi sono state dette e insegnate, sono passato a una fede che è frutto del mio incontro personale con il Risorto? Che cosa ha prodotto nella mia vita l’incontro con Gesù, il Vivente? Quale forza di vita oggi sento presente ed esplosiva dentro di me? Mi lascio trasportare dalla forza della risurrezione di Gesù tanto da compiere delle scelte coraggiose nel mio modo di vivere nel mondo? Che cosa vuol dire essere oggi un vero testimone del Risorto? Rispettando la libertà altrui, al momento giusto, dono a tutti la mia testimonianza di fede?


Spunti per la riflessione in Famiglia o nel Gruppo

1.
La testimonianza di fede di Pietro è un invito rivolto a tutti affinché ciascuno vada oltre le sue parole per fare esplodere la condivisione fraterna della medesima fede.
Anche se spesso è difficile, in che modo cerchiamo di vivere in famiglia la nostra fede in Gesù? Parliamo mai in famiglia della fede nel Signore Risorto? Nei fatti di ogni giorno inseriamo “parole di Vangelo” tali da infondere nella nostra famiglia serenità, pace, perdono, fiducia, armonia...? Ci impegniamo a difendere la sacralità e la bellezza della vita dei nostri cari invocando su di loro la forza dello Spirito santo?

2.
Abbiamo mai verificato in che modo – come gruppo – testimoniamo l’amore di Gesù alle altre persone, in modo particolare alle persone lontane? Superando i limiti personali di ciascuno, negli incontri del gruppo puntiamo insieme alla bellezza del condividere la stessa fede nel Risorto? Nei momenti di preghiera personale e di gruppo ci ricordiamo delle persone che sono ancora lontane dalla fede in Gesù? Cercando di vincere i problemi della nostra Comunità parrocchiale, testimoniando anzitutto la nostra passione per Gesù, per la sua risurrezione, per la bellezza del Vangelo? Ci sentiamo tutti coinvolti in questa avventura del Risorto?


PREGHIERA
È il momento di ringraziare Dio per ogni cosa, facendo una preghiera che sgorghi dalla Parola che hai letto e meditato e che ti disponga ad ubbidire alla voce dello Spirito del Signore Risorto.

Ancora una volta,
Tu ci sorprendi, Gesù!

Quando crediamo
che non c’è più niente da fare,
arrivi Tu a darci la Speranza.

Quando vediamo solo il buio della notte,
arrivi Tu a darci la Luce.

Quando non sappiamo cosa scegliere,
arrivi Tu a indicarci la Via.

Quando siamo soli,
arrivi Tu che sei l’Amico.

Quando siamo pentiti,
arrivi Tu che sei il Perdono.

Quando un sacrificio per un amico costa fatica,
arrivi Tu che sei la Fortezza.

Signore, Tu sei la nostra sorpresa quotidiana:
arrivi sempre a portarci
la parola buona del Vangelo
e l’avere incontrato Te
è tutto il nostro bene. 

Amen.


IMPEGNO DI VITA CRISTIANA
È il momento di metterti in moto, di agire in conseguenza di quanto hai ascoltato, per produrre nella tua vita frutti di Vangelo.

Trova del tempo per porti da solo di fronte al mistero della risurrezione di Gesù e lascia interrogare la tua vita dal suo amore per te e per tutti. Ritrova un contatto vitale e profondo con il Risorto, per essere un umile e autentico testimone di Gesù.
Durante il prossimo incontro di gruppo prova a fare la tua testimonianza di fede.
Rifletti, prega e ringrazia


AUDIO DELLA LECTIO DIVINA 
per richiedere l'audio dell'incontro contattare direttamente sergio.carettoni@gmail.com


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