sabato 28 marzo 2015

Anche un neonato sa parlare alla maternità di Dio

28 marzo 

Senza ombra di dubbio lo Spirito santo agisce instancabilmente nella vita di ogni credente, e in eguale misura nella vita di una comunità cristiana, in modo che solo lui sa. 
A tratti, invisibilmente e senza clamore, senza attirare l’attenzione dei curiosi, lo Spirito santo entra in azione con somma sensibilità là dove è atteso e invocato nella preghiera. Per prima cosa, anche se esso si rende presente alla soglia della vita di tutti e delicatamente bussa alla porta della libertà di ciascuno, ogni tipo di intervento gratuito del Cielo è possibile solo se allo Spirito di Dio si concede la possibilità di entrare in relazione con la concretezza della storia personale di una persona, così come di una comunità di fratelli e di sorelle nella medesima fede.

venerdì 27 marzo 2015

Adulti nella vita e nella fede è possibile ancora

27 marzo

Lungo il cammino della vita spirituale la tentazione più viscida che un credente possa incontrare è quella di permettere sì a Gesù di liberarlo dai suoi limiti, dalle sue difficoltà e dai suoi vecchi problemi, ma di non permettere a se stessi di uscire e di liberarsi dalla memoria della cose passate.
È una vita nuova nello Spirito, certo, quella iniziata e portata avanti con fatica, ma una vita spirituale accolta e vissuta a metà, senza la rottura con il passato, senza avere preso la decisione di spezzare una volta per tutte le catene e di fuggire da ogni forma di condizionamento e di incaglio della coscienza.

giovedì 26 marzo 2015

Anche il deserto può diventare una strada

26 marzo


Età di mezzo, o meglio, in una terra di mezzo, quella della vita, tra l’essere stati adolescenti e, due gradini più avanti, l’essere non ancora del tutto diventati adulti, il mondo dei giovani si arricchisce di un nuovo gruppo di personaggi quasi misteriosi, i giovani adulti.
È una fase della vita, quella di un giovane adulto, in cui la persona non ha ancora assunto appieno il suo posto, il suo ruolo, in generale in seno alla società, in particolare nella storia del proprio paese. Certo non per colpa loro. Comunque sia, per non si sa quale mistero, i giovani adulti si trovano bloccati al centro del crocevia della confusione delle relazioni: là dove sono considerati sempre troppo giovani dal mondo degli adulti; là dove, dall’opposto mondo dei ragazzi, sono visti già grandi, “già vecchi”.

mercoledì 25 marzo 2015

Dai piedi alla testa, siamo percorsi dal sogno di Dio

25 marzo
 
L’importanza e il valore di una comunità cristiana, soprattutto nel momento in cui un suo giovane è tutto impegnato a pensare e a formulare il proprio progetto di vita, importanza e valore stanno nella sua fedeltà a Dio e nella sua fedeltà all’uomo. 
Se non fosse fedele a Dio, cioè se non vivesse una relazione sincera con lui, secondo la dimensione dell’ascolto comunitario della Parola di Dio e della preghiera fraterna in Spirito santo e verità, quella comunità tradirebbe la sua identità di segno visibile della presenza di Dio all’interno della storia dell’umanità.

martedì 24 marzo 2015

E la fede ci insegna ad amarci in eterno

24 marzo

Non c’è gioia più profonda e più grande nella vita spirituale che avere modo di rendere partecipi le altre persone nell’avventura della propria fede.
La gioia raggiunge il massimo della sua danza quando la condivisione del proprio e personalissimo sentire religioso avviene all’interno di un’importante storia di amore; quando, cioè, si riconosce che ciò che lega due persone è molto di più che una cascata di pensieri, di sentimenti e di emozioni quotidiane, dimensioni condivise tutte nell’amore per l’altra persona, dimensioni scandite a loro volta dal tempo e dai suoi imprevisti.

lunedì 23 marzo 2015

Loro ci precedono sulla via della luce

23 marzo

La comunità di fede, cui si è scelto di appartenere con l’assenso della propria vita personale e spirituale, cammina per i sentieri del tempo e della storia umana, attraversando necessariamente il succedersi delle stagioni e degli anni della vita di ogni singolo suo fedele. 
Il tempo passa non solo dentro i giorni di un calendario, magari appeso in bilico al muro delle nostre case, ma in modo più vissuto e più intenso il tempo passa all’interno della nostra stessa interiorità esistenziale.

Dio tace, perchè attende i nostri volti

22 marzo 

Pur nella velocità dei cambiamenti sociali c’è una certezza all’interno della vita di una comunità cristiana che non può venire, e non viene, mai meno: il valore dell’attenzione reciproca alle persone.
È un qualcosa di particolare, che non è frutto di chissà quale invenzione umana, ma l’elemento distintivo che Gesù ha richiesto espressamente ai suoi discepoli: la legge della fraternità.

sabato 21 marzo 2015

C’è un oltre alla nostra valle di lacrime!

21 marzo

Quanto valore contiene in sé una lacrima? E due, e tre e…? Non hanno numero le lacrime che ci è capitato di versare nella nostra vita, neppure è possibile misurare il loro preciso valore.
Sia per quantità, sia per valore, esse sono comunque entrate a fare parte di quella zona intima di noi che, come un tesoro sudato a fatica, custodiamo tutti con particolare cura, perché è la pelle interiore della nostra intimità.

venerdì 20 marzo 2015

Gesù, la pace e le nostre scelte

20 marzo

Senza ombra di dubbio, una vera ed autentica esperienza di Gesù ci è dato modo di verificarla, misurando il livello di pace esistente all’interno di una forte esperienza di fede. Vivere serenamente le cose di tutti i giorni, mantenendo dentro di sé la pace del Cristo, è il primo modo di testimoniare la forza e l’operosità del suo amore in noi.

Non trattandosi solo di gestire l’assenza di guerre sociali, o dei più frequenti conflitti interpersonali, la pace che Gesù pensa e dona ai suoi discepoli è più uno stato permanente di vita in una dimensione ultramateriale, vivificata dalla sua presenza interiore. Per questo, la pace vestita dai discepoli di Gesù coinvolge i più delicati aspetti della vita umana, fino a giocare tutta se stessa all’interno delle dimensioni ancora più profonde della persona.

giovedì 19 marzo 2015

E alla fine non sappiamo come

19 marzo

Quando si guarda a una comunità cristiana, più precisamente alla propria esperienza religiosa di Dio e dei fratelli e delle sorelle, ci sono diversi punti di vista, diversi modi per osservare il tutto, per scrutare l’orizzonte della fede.
Più di ogni altra cosa, ci si pone di fronte a questa realtà spirituale in modo attento e investigatore, per imparare a scoprire, a raccogliere e a custodire le mille cose preziose che si possono trovare al suo interno; soprattutto un ventaglio di significati, da prendere in seria considerazione nella propria storia personale, che offrono l’opportunità felice per formulare e per motivare nuove scelte di vita in sintonia con le proposte del Vangelo.

lunedì 16 marzo 2015

Noi non siamo il Telepass di Dio

16 marzo

Anche Dio può diventare una tentazione, quando ci aspettiamo da lui che sia per noi quello che egli non è, oppure vogliamo qualcosa da lui che vada oltre la concretezza della nostra storia personale.

Ad esempio, nella stagione in cui siamo visitati da una malattia, irrimediabilmente causata dall'incuria che abbiamo avuto nei riguardi della nostra salute personale, da Dio ci aspettiamo un miracolo contro natura. Così in una storia d'amore, quando la nostra delusione per colpa dell’altra persona diventa un muro difficile da superare, vorremmo Dio ci facesse la magia di farci tornare indietro nel tempo, ai giorni in cui non c'erano problemi, quando eravamo soltanto felici; un ritorno indietro giusto per rimediare agli errori fatti e uscire da questa strada di smarrimento. In altri giorni, da Dio vorremmo anche un suggerimento da pronto soccorso, nei momenti in cui ci sentiamo bloccati di fronte agli imprevisti della vita e non sappiamo più cosa fare. Del resto, a Dio che cosa costerebbe essere così gentile da darci una diritta, visto che possiede la scienza infusa su tutto? E via di seguito, l'elenco degli esempi potrebbe continuare all'infinito.

domenica 15 marzo 2015

Nei nostri occhi il segreto di una luce

15 marzo

Come avviene durante l’esecuzione di una partitura musicale, quando ciascun virtuoso è intento a leggere il succedersi ordinato delle note e a produrne con il suo strumento la fedeltà del suono, così anche nella vita di una comunità di fede le relazioni tra i suoi membri non capitano a caso.
Qualcuno potrebbe dire che tutto avviene per pura magia, al contrario, in una comunità di fede le persone interagiscono tra loro come fratelli e sorelle solo quando hanno modo di inverare in se stesse e negli altri un disegno molto più grande delle loro singole capacità creative; un disegno che, costruito con il concorso di tutti, ha a che fare con la stessa amorevole volontà di Dio.

sabato 14 marzo 2015

Con la fiducia in Dio vinciamo la paura dell’infinito

14 marzo

Può sembrare un controsenso, ma è proprio così, con noi Dio usa la misura dell'infinito. Siamo limitati su ogni fronte, eppure egli ci sogna all'infinito, ci pensa all'infinito, ci ama all'infinito, ci salva all'infinito...
Tutto egli si fa per noi all'infinito, con una misura per noi inimmaginabile, oltre le nostre potenzialità e capacità di comprensione e di relazione sia personale sia comunitaria.

venerdì 13 marzo 2015

Se lo conosci, lo eviti, ma poi nel perdono lo ami


13 marzo

All’interno della vita di una comunità di fede non sempre le persone sono immuni dal virus del male. Benché sia difficile a credersi, possibile anche tra fratelli e sorelle di fede, nel concreto intreccio delle tante storie personali il male si rende presente come una forza distruttiva, purtroppo, di se stessi e degli altri.
A livello personale, il male inizia a manifestarsi per quello che esso è quando, gradualmente, comincia ad affiorare dal profondo dell’interiorità di un fratello, di una sorella di fede e, dalla sua cova interiore, giorno dopo giorno esso prende forma e visibilità nella vita di costui, con una conseguente ricaduta nella vita degli altri.
A livello comunitario poi, anche se appartenenti a una medesima esperienza di fede, nessuno è immune dal batterio del male altrui, quando esso sinuosamente si accosta alle singole persone fino a condividerne tacitamente parte del loro cammino, per poi tentare l’assalto, prenderne possesso e fagocitare la loro bellezza interiore.
In entrambe le situazioni, personale e comunitaria, la forza del male non è misurabile solo nella sua capacità di colpire e distruggere nei credenti, una dopo l’altra, le loro meravigliose bellezze interiori, quanto nell’astuzia di accerchiare, e gradualmente corrodere, la santità delle anime prese di mira.

giovedì 12 marzo 2015

A calendario trascorso la memoria è piena di gioia

12 marzo

Per una scelta tutta sua, e qualcuno potrebbe avere qualcosa da ridire in merito, Dio sceglie ogni volta di lasciarsi incontrare dalle persone lungo la via della loro umanità.
A chi lo ha cercato in passato, o lo cerca tutt’oggi o lo farà in futuro al di fuori della sua pelle, magari scrutando all’orizzonte della propria capacità di credere gli effetti stupefacenti, strabilianti e abbaglianti della divinità, la delusione di Dio sarà la prima tappa del suo cammino di fede.
Un Dio totalmente accecante non ha nulla a che vedere con l’esperienza che Gesù in prima persona ha fatto per primo di lui e che a noi, suoi discepoli, ripropone con convinzione da Risorto.

martedì 10 marzo 2015

Nella perdita è possibile un guadagno

10 marzo

Anche all’interno della vita di una comunità di fede é possibile vivere, con più o meno intensità, con maggiore o minore gravità, l’esperienza del perdersi. Quando per un considerevole arco di tempo si è vissuto la non presenza a se stessi, lasciando che le cose attorno, le relazioni personali, arrivino ad influenzare gradualmente la totalità del proprio percorso di vita, prendendo la mano su quasi tutto, è scontato risvegliarsi improvvisamente da questa situazione di subordinazione e scoprire che la realtà esterna ha preso davvero il sopravvento sulla propria interiorità. In un battere di ciglio, ci si rende conto che la propria è diventata, ed è ora sul serio, una vera esperienza di smarrimento per distrazione.

lunedì 9 marzo 2015

Se non nell'infinito, quando?

09 marzo

Dio è estremamente generoso con noi e con la nostra vita.
Non lasciandosi condizionare dalle nostre convenzionali categorie temporali - presente, passato e futuro -, è una sua scelta di totale gratuità quella che lui fa ogni volta con ciascuno di noi: entrare in relazione con il nostro percorso di vita.
A noi, però, la decisione di permetterglielo oppure no.

sabato 7 marzo 2015

È questione di “vicinanza di sicurezza”

07 marzo

Fin da piccoli, quando all’asilo o nei primi anni delle scuole elementari la maestra ci chiedeva di formare velocemente una fila indiana, l’indicazione era quella di non stare appiccicati gli uni agli altri, al compagno che si trovava davanti, ma di fare in modo che, stendendo il braccio e toccando con la punta delle dita della mano la spalla dell’amico, tutti retrocedessero, creando così uno spazio vuoto di distanza da chi si trovava davanti e dietro. Risultato: una fila quasi perfetta, lunga, formata “a distanza di braccia”.

venerdì 6 marzo 2015

E se la gioia diventasse di tutti?

06 marzo

Con il Cristo a bordo sulla nave della comunità e della fraternità, da noi vissuta nel suo nome in spirito e verità, è più rasserenante avanzare dall’ombra del mare in tempesta alla luce della dolcezza delle acque.
La stessa esperienza di riudire insieme l’eco della sua voce, che da un lato placa le onde burrascose del mare e dall’altro i tumulti impetuosi all’interno dell’animo umano, infonde in ciascuno la speranza di una meta da raggiungere a breve, il coraggio di una rotta da seguire con piena fiducia, affinché nessuno più tentenni e barcolli sul ponte della nave e, qualora le certezze della fede siamo messe a dura prova, uno dopo l’altro i suoi discepoli smettano di dubitare della sua presenza nel frangente di questo momento tempestoso.

giovedì 5 marzo 2015

Lui farà fiorire i deserti delle nostre anime

05 marzo

Non solo chi vive lontano dalla via della fede, ma anche chi in essa ha posto i suoi piedi da lungo tempo, fino a far diventare la stessa fede il cammino della sua vita, in modo improvviso possono arrivare periodi di aridità interiore. Non è questione di fede o di non fede; senza preavviso i momenti negativi nella vita invadono la storia di tutte le persone e, alcuni di più altri di meno, tutti cercano risposte utili per oltrepassare la zona buia in cui si sono venuti a trovare.

mercoledì 4 marzo 2015

Dubitare è segno di una fede innamorata


04 marzo

Chi non vive alcuni dubbi lungo il suo cammino di fede, deve iniziare a dubitare se la sua sia davvero una fede in Dio!
Chi non dubita? Chi non si trova a vivere brevi istanti di confusione di fronte al suo modo di credere e al modo di credere di chi lo circonda? All’interno poi della vita della propria comunità d’appartenenza, chi non resta talvolta spiazzato di fronte al modo in cui si è scelto di vivere il Vangelo?

domenica 1 marzo 2015

Credere in Dio da soli e insieme


01 marzo

Ci si scopre appartenenti alla vita di una comunità di fede non subito ma un po’ più avanti nel cammino della propria ricerca di Dio. Inizialmente, è naturale e si preferisce fare i primi passi da soli, giusto per misurare se stessi in relazione al proprio timido incedere in un mondo, quello del sacro, del tutto sconosciuto, un mondo sperimentato fino ad allora in minima parte, giusto attraverso un’esperienza introduttiva, frutto del riflesso della fede di altre persone: genitori, parenti, catechisti, amici...