06 marzo
Con il Cristo a bordo sulla nave della comunità e della fraternità, da noi vissuta nel suo nome in spirito e verità, è più rasserenante avanzare dall’ombra del mare in tempesta alla luce della dolcezza delle acque.
La stessa esperienza di riudire insieme l’eco della sua voce, che da un lato placa le onde burrascose del mare e dall’altro i tumulti impetuosi all’interno dell’animo umano, infonde in ciascuno la speranza di una meta da raggiungere a breve, il coraggio di una rotta da seguire con piena fiducia, affinché nessuno più tentenni e barcolli sul ponte della nave e, qualora le certezze della fede siamo messe a dura prova, uno dopo l’altro i suoi discepoli smettano di dubitare della sua presenza nel frangente di questo momento tempestoso.
Grazie a una condivisa, consolante e corroborante esperienza di fede all’interno della stessa comunità d’appartenenza, la nostra vita si schiude alla luce e al calore dello Spirito. La vibrazione intima dell’uno, nella comunione della stessa fede, si riverbera a sua volta nella vita dell’altro, fino a farsì che la gioia di alcuni diventi contagiosa, diventi la gioia di molti, se non di tutti.
Anche attraverso un solo respiro profondo, tranquillizzante, possiamo fare entrare in noi un mare di speranza. Accerchiati da onde minacciose, così come talvolta si presenza a noi la vita che stiamo vivendo, quando ancora non è avvistabile la spiaggia della serenità e della gioia, tuttavia, la direzione presa può già orientare in anticipo lo sguardo della mente e del cuore.
Lasciando allo Spirito del Risorto libertà di circolazione all’interno della propria vita, così come soprattutto nella vita della comunità d’appartenenza, gradualmente ci si affida tutti alla sua originalissima capacità di ricreare in ciascuno orizzonti di fede e di amore fino ad allora inimmaginabili, ma pur sempre possibili per chi sceglie ogni giorno di vivere del respiro delle fede e del suo abbandono fiducioso nella mani di Dio. Così si schiude in ciascuno un orizzonte di senso e di vita che fino ad allora neppure si osava sperare.