sabato 28 marzo 2015

Anche un neonato sa parlare alla maternità di Dio

28 marzo 

Senza ombra di dubbio lo Spirito santo agisce instancabilmente nella vita di ogni credente, e in eguale misura nella vita di una comunità cristiana, in modo che solo lui sa. 
A tratti, invisibilmente e senza clamore, senza attirare l’attenzione dei curiosi, lo Spirito santo entra in azione con somma sensibilità là dove è atteso e invocato nella preghiera. Per prima cosa, anche se esso si rende presente alla soglia della vita di tutti e delicatamente bussa alla porta della libertà di ciascuno, ogni tipo di intervento gratuito del Cielo è possibile solo se allo Spirito di Dio si concede la possibilità di entrare in relazione con la concretezza della storia personale di una persona, così come di una comunità di fratelli e di sorelle nella medesima fede.

Più di ogni altra cosa, la propria personale disponibilità a lasciarsi raggiungere dalla novità delle cose di Dio poggia esclusivamente sulla fiducia che in lui ciascuno cerca di coltivare con particolare attenzione. Partendo dalla profondità del proprio esistere, dalla sacralità del proprio vissuto, la relazione con l’amore di Dio, e con l’opera del suo Spirito in ciascuno e in tutti, è paragonabile alla fiducia, inizialmente inconsapevole ma infinita, che un bambino appena nato vive nei confronti dell’amorevolezza della propria madre. 

Non è questione di infantilismo spirituale l’atteggiamento che viene chiesto di assumere nei riguardi di Dio, semmai di totale, incondizionata, smisurata apertura verso lui e verso la bontà della sua volontà di venire incontro all’umanità intera nel dono personalizzato dello suo Spirito. 

All’interno di un autentico cammino spirituale la fiducia verso l’opera in se stessi di Dio diventa il gradino più importante da raggiungere nella propria relazione con lui, tanto che senza di essa, senza la fiducia nel suo amore, non è possibile a nessuno sperimentare e abbracciare la propria salvezza personale. 

Lo stesso avviene anche a livello comunitario quando, rivolgendosi tutti con apertura piena di mente e di cuore alle meraviglie già compiute dall’amorevole azione di Dio, ecco che il Risorto accompagna nei credenti la scoperta dell’esistenza e della compagnia dello Spirito santo. È lui, il Paraclito, ad intercettare le singole sillabe dei nostri pensieri, a leggere in esse la nostra sete di infinito e a rendere ora attuale per e in ciascun discepolo del Vangelo la storia della prossimità dell’amore di Dio Padre-Madre e la forza della sua consolazione.