lunedì 9 marzo 2015

Se non nell'infinito, quando?

09 marzo

Dio è estremamente generoso con noi e con la nostra vita.
Non lasciandosi condizionare dalle nostre convenzionali categorie temporali - presente, passato e futuro -, è una sua scelta di totale gratuità quella che lui fa ogni volta con ciascuno di noi: entrare in relazione con il nostro percorso di vita.
A noi, però, la decisione di permetterglielo oppure no.

Destinati come siamo alla dimensione del'infinito, è proprio nella capacità di Dio andare oltre i nostri limiti temporali. Che ci troviamo nel nostro passato, o nel presente, o in un prossimo futuro, quello che gli sta a cuore è di trovare una forma di contatto con noi, tra infinito e finito, tra la sua dimensione divina e la nostra dimensione terrena.

Al di là soprattutto delle nostre stesse logiche umane, tutto ciò che per noi è un peso, una fatica, una difficoltà da gestire e superare, facendo attenzione a non correre il rischio di perdersi o di soccombere, per lui diventa l'occasione migliore per dimostrare la sua smisurata dimensione affettiva.

In fin dei conti, anche se liberi di giocare la partita della nostra vita lasciandolo in panchina, abbiamo pur sempre a che fare con il Dio di ogni dolcezza, capace di usare con ciascuno una misericordia smisurata ed infinita.

E quando la fede dei suoi amici si colora della gioia della fraternità Dio stesso si mette in gioco nel nostro presente, per nascondere nel cuore del Risorto il nostro passato e, al tempo stesso, prendersi amorevolmente cura del nostro futuro. Al di là, dunque, del tempo e dei limiti di ciascuno egli è il primo ad abitare l'infinito di tutti.