23 marzo
La comunità di fede, cui si è scelto di appartenere con l’assenso della propria vita personale e spirituale, cammina per i sentieri del tempo e della storia umana, attraversando necessariamente il succedersi delle stagioni e degli anni della vita di ogni singolo suo fedele.
Il tempo passa non solo dentro i giorni di un calendario, magari appeso in bilico al muro delle nostre case, ma in modo più vissuto e più intenso il tempo passa all’interno della nostra stessa interiorità esistenziale.
Come ogni cosa esistente, anche la fede attraversa stagione dopo stagione, anno dopo anno, le nostre storie personali e, in un continuo succedersi in tutti dell’unica esperienza dello Spirito santo, in noi stessi e nella vita di tanti nostri fratelli e sorelle di Vangelo cresce sempre più l’intensità dei cuori e delle menti, fino a raggiungere il tempo dell’età adulta e matura nelle cose di Dio.
Oltre l’inizio e la fine del giorno, alba e tramonto segnano anche il succedersi ritmato del tempo spirituale nella vita di ogni credente, quando il Vangelo accende, accompagna e conclude quotidianamente una dopo l’altra le tante esperienze dell’esistenza umana.
Così, nel succedersi delle diverse fasi della vita di una persona, dalla nascita fino al suo tramonto, preziosamente scorrono all’interno di una comunità di fede le vite di tante persone. Ciascuna, se da una parte cresce fino ad invecchiare, viceversa, al tempo stesso, ogni persona ha modo di rinnovarsi continuamente guardando a coloro che seguono fiduciosamente le sue orme lungo il sentiero del tempo.
Da parte sua, come segno della presenza fisica di Dio nel ritmo del tempo umano, lo Spirito del Risorto collega spiritualmente tra loro il passato al presente e questo al futuro, affinché tutto ciò che nel tempo ha forma e vita sia raccolto un giorno in un’altra dimensione, nell’otre di Dio.
Più di ogni altra fase della vita, il Risorto è ben felice di legare indissolubilmente tra loro il passato e il presente delle persone anziane al presente e al futuro delle giovani generazioni, non solo perché le prime sono generatrici nella carne delle seconde, ma ancor di più perché l’alito di vita ritmato in esse continui ad esistere nel battito dei cuori dei loro figli e nipoti.
E ancora un volta, quando il nuovo esce dalle dita di Dio esso feconda tutto ciò che è vecchio, quanto cioè è stato prima di tutti gli altri segnato, scolpito, levigato dallo scorrere del tempo. Coloro che precedono gli altri sulla via della luce, e che vengono definiti gli anziani, persone credute senza futuro, sostenuti invece dalla forza della fede in Dio riprendono la gioia della vita, perché ciò che è eterno, come la vita, non ha età, e non vive la lacerazione del tempo. Infatti, nella vita di Dio saremo tutti uguali non quando andrà via ma quando tornerà la luce, cioè la luce di Dio, la luce dell’amore!