venerdì 20 marzo 2015

Gesù, la pace e le nostre scelte

20 marzo

Senza ombra di dubbio, una vera ed autentica esperienza di Gesù ci è dato modo di verificarla, misurando il livello di pace esistente all’interno di una forte esperienza di fede. Vivere serenamente le cose di tutti i giorni, mantenendo dentro di sé la pace del Cristo, è il primo modo di testimoniare la forza e l’operosità del suo amore in noi.

Non trattandosi solo di gestire l’assenza di guerre sociali, o dei più frequenti conflitti interpersonali, la pace che Gesù pensa e dona ai suoi discepoli è più uno stato permanente di vita in una dimensione ultramateriale, vivificata dalla sua presenza interiore. Per questo, la pace vestita dai discepoli di Gesù coinvolge i più delicati aspetti della vita umana, fino a giocare tutta se stessa all’interno delle dimensioni ancora più profonde della persona.

Conseguiamo e possediamo la pace dei pensieri, certo, delle emozioni, dei sentimenti, della propria corporeità e di mille altri aspetti della vita umana, ma tutto questo non tanto nello sforzo di caratterizzare in modo cristiano il nirvana filosofico, quanto in seguito al raggiungimento della ritrovata armonia e nel ricomposto equilibrio delle persone all’interno del panorama meraviglioso della creazione di Dio.

Le dimensioni dello spazio e del tempo diventano allora le coordinate esistenziali entro le quali accendere il presente e il futuro con il fuoco della pace, perché tutto bruci di una passione rinnovata per l’uomo e per la stessa persona di Dio.

Non avrebbe, allora, alcun senso ricevere su di sé la pace, il dono dello Spirito del Risorto, se poi ci si lascia vincere dalla tentazione personale e comunitaria di immobilizzarla e rinchiuderla dentro le mille pieghe della storia dei limiti umani. Scintilla di ogni fuoco vitale, lo Spirito santo non si arrende di fronte al ghiaccio del cuore umano, così come al risultato di stili condivisi di vita non ispirati però alla creatività positiva del Vangelo.

Anche se rifiutata, la pace resta pur sempre una porta aperta lungo la via dell’umanità, perché chiunque vi transiti davanti possa essere attratto dalla bellezza e dall’armonia di chi ha scelto Gesù nella sua vita.