28 gennaio
Non
sempre, o quasi mai, là dove sono i nostri piedi troviamo in quello stesso punto
anche il nostro cuore e la nostra mente. Sì, fisicamente essi sono lì, poco più
di un metro sopra allo strumento del nostro camminare ma, di là della materia
con cui essi sono fatti, sui binari delle emozioni e dei sentimenti, così come
dei pensieri e delle idee, transitano proprio nel cuore e nella mente vibrazioni
di vita che vengono da lontano e lontano vanno, oltre il punto dove ci troviamo
a sostare. Come quotidianamente accade, che cioè cuore e mente stiano a una
certa distanza tra loro, così essi non sempre li troviamo definiti e
circoscritti entro i limiti del nostro corpo. Il nostro Io è più grande del suo
contenitore, il corpo, e dell’orchestra della mente e del cuore!
C’è
tuttavia un’arte che ci fa restare svegli e vigilanti per la gestione quotidiana
dei piedi, del cuore e della mente: la padronanza di sé. Oltre i limiti di
spazio e di tempo imposti dal corpo, la padronanza della propria persona ci chiede
di sapere tracciare idealmente attorno a noi un cerchio, oltre il quale
lasciare fuori parte di quello che accade ogni giorno nel mondo, dentro il quale
invece vedere, accogliere e valorizzare ciò che entra in diretto contatto con
la nostra vita.
All’interno
del perimetro della padronanza di sé non si tratta di restare semplicemente
seduti sulla propria poltrona, diffidenti e guardinghi su ogni fronte; semmai dal
centro di noi stessi imparare ad accompagnare il viaggio dei nostri pensieri là
dove essi stanno percorrendo sentieri fino ad allora inesplorati; allo stesso
tempo apprendere come guidare il cammino del proprio cuore, così bramoso di
raggiungere e di avvolgere la vita di altre persone.
Nello
spazio tra il centro e la periferia della padronanza di noi stessi s’inserisce
la fede, per ospitare in noi la presenza di Gesù che rispettosamente chiede di stare
in mezzo ai suoi amici. Con il suo Spirito egli abita il vuoto che chiude tra
parentesi di finito i nostri sospirati respiri d’infinto; e ci tiene svegli ad
ogni ora del giorno, per amare insieme a noi gli altri con la sua vita, con la sua mente e con il suo cuore.
Nella
padronanza dei sogni e delle emozioni, così come del corpo, possiamo
raggiungere la pace del cuore e della mente per gli altri e per noi stessi,
nella misura in cui non ci lasciamo ingannare da questa o da quella luce del mondo,
ma ovunque la fede in Gesù ci ricordi che prima di tutto noi siamo energia di Cielo, poi carne e sangue di terra.