martedì 27 gennaio 2015

Ti cerco in un sogno, il Tuo per me!

27 gennaio
Giornata della memoria

Di fronte al culmine degli orrori, di cui è capace la malvagità umana, restiamo tutti sbalorditi, pietrificati in un ammutolito silenzio. Le parole perdono la loro consistenza e si sciolgono al passaggio delle lacrime. Dentro e fuori ci sentiamo pietrificare il cuore e la vita.

Da qualsiasi punto cardinale esso arrivi, il male spegne sui nostri volti la luminosità dei sorrisi e raffredda via via il calore degli abbracci. Il respiro e i battiti di tanti cuori amicali rallentano a poco a poco il loro ritmo, fino a giungere al capolinea più solitario della vita. Nostro malgrado, il male avvicina velocemente la sera dell’umanità, sino a quando le tenebre avranno finito di separare gli uni dagli altri, rinchiusi tutti nel buio della notte dell’amore.


Eppure, non siamo soli. Passato attraverso la notte dell’uomo ed avendo conosciuto il culmine degli orrori dell’odio dei malvagi sulla sua persona innocente, Gesù si è lasciato crocifiggere prima di noi ai più diversi crocevia e capolinea solitari dell’umanità.

Mistero della presenza di Dio là dove l’umanità conosce il suo annientamento, con il suo Spirito il Risorto inonda noi, suoi discepoli, di una inesauribile benevolenza, fino a schiudere soprattutto in noi una vita di umile fiducia. Gesù ci aiuta a scoprire la ritrovata bellezza di un fiore perfino in un orribile campo di ceneri umane. Anche nella più buia notte della nostra storia umana la luce della fede ci insegna a guardare la volta del cielo, a unire tra loro i punti stellati, per rinvenire in noi la capacità di sognare non i nostri, ma i sogni di Dio. E nell’amore il nostro cuore ritorna ad essere leggero.