venerdì 9 gennaio 2015

Si dona, non si estorce a nessuno la pace

09 gennaio

Dietro le porte e le finestre delle nostre persone c’è la vita di tutti i giorni: albe e tramonti, meriggi e notti, mattine e pomeriggi pieni di mille frammenti di storia, quella irripetibile che stiamo costruendo con la nostra vita.

Su ogni cosa, così come su ogni persona che entra ed esce da questo nostro spazio esistenziale, c’è l’abbraccio del proprio cielo. Su tutto a volte splendono i colori meravigliosi dell’arcobaleno, altre volte quelli di tramonti eccezionali, molto spesso i colori di una sera normale, purtroppo in certi momenti la fanno da padrone i colori bui della notte. Non è solo questione di cosa abiti la volta del cielo, quasi sempre è questione di vita, quella che passo dopo passo stiamo vivendo su questa terra.

Alla storia personale di ciascuno dei suoi discepoli Gesù dice: “Io ti dono la pace”, idea e azione che meglio possiamo intendere e fare nostra con l’espressione “Io lascio dentro di te il dono della pace, quella di cui tu hai realmente bisogno”. Eh sì, Gesù ci fa dono della pace di cui sentiamo necessità. Ma, a proposito, di quale pace abbiamo bisogno? Questa è un’ottima domanda, per chi cerca di essere protagonista nella costruzione del suo cielo interiore. 

È innegabile che Gesù ci lasci in dono ciò che anzitutto egli possiede prima. E a sua testimonianza va il fatto che egli ci fa dono non tanto della ricchezza sovrabbondante della pace che abita nel suo cuore, quanto piuttosto il risultato della sorgente della sua pace, l’amore per ciascuno di noi. E in amore Gesù è in anticipo su tutti i nostri tempi, passato-presente-futuro, così come sulla ricapitolazione finale della storia di ciascuno. 

Sull’esempio di Gesù, uscendo, per un istante o per sempre, dallo spazio vitale di una persona con la quale abbiamo condiviso parte della nostra storia personale, a lei si dona ciò che ci è cresciuto in cuore, la pace, affinché di noi in lei resti un dono per il futuro. 

Cosa di più dolce, allora, e di più consolante può restare vivo in noi se non proprio il dono della pace altrui, senza avanzare pretese, ricatti, senza estorsioni di cuore? Il dono della pace, che Gesù ha innestato nelle nostre storie, ci accompagna nel futuro cammino della vita, come memoria e ricchezza, interiore e profonda, sorgente di diuturno amore.