martedì 13 gennaio 2015

Il suicidio dei sogni è l'incubo di Dio

13 gennaio

Fin dall’istante del nostro concepimento rechiamo in noi uno scrigno speciale, personalissimo, quello dei nostri sogni. Si tratta di un bagaglio pieno di desideri, di progetti, di attese, di speranze per quel qualcosa di meraviglioso della vita che ancora non abbiamo tra le mani, ma che già splende luminoso ai nostri occhi.


Nella nostra relazione con le persone, soprattutto qui, sentiamo esplodere in noi la potenza e l’entusiasmo dei nostri sogni, quando vorremmo che il mondo intero attorno a noi danzasse il valzer della gioia, la stessa che rechiamo nel nostro cuore; oppure quando, vecchio e screpolato, vorremmo che il mondo si rivestisse con i veli più fantasiosi della nostra voglia di vivere in un istante tutto il bello della vita.

Nostro malgrado, però, a tratti facciamo anche l’esperienza amara della mattanza dei nostri sogni. Senza che un istante prima ce ne fossimo resi conto, o per bontà d’animo o per distrazione, abbiamo lasciato entrare nella nostra vita una dopo l’altra una processione infinita di persone. Fin da quel giorno alcune si sono rivelate persone speciali, gli amici di tutta una vita; altre, così come sono arrivate, velocemente se ne sono andate via senza lasciare in noi alcun segno del loro passaggio. Altre persone, però, solo in apparenza volti degni di fiducia, in realtà recavano in mano un bigliettino da visita particolare, con riportata sopra la loro professione: “cecchino di sogni altrui”; ma inspiegabilmente quel biglietto da visita non lo abbiamo letto e, finito il loro lavoro, ci hanno abbandonato per sempre, lasciandoci incollati a terra con le nostre ali spezzate.

E tutto questo perché? Per una nostra svista? Perché ci illudiamo sempre della positività di tutte le storie di amicizia che ci attraversano? Una superficialità tutta nostra? Oppure – e non sempre lo ammettiamo – per colpa della nostra scarsa attenzione ai pericoli presenti attorno a noi? Un sistema di difesa inadeguato, incostante, negligente, non è sufficiente a fare fronte ai cecchini dei nostri sogni, i quali non perdono tempo a impallinare, uno dopo l’altro, i nostri progetti di cielo, così come inspiegabilmente colpiscono le ali di chi ha spiccato il volo della vita e sta ora volteggiando ad altitudini da sogno.

Quando non ci prendiamo cura dei nostri sogni, quando non li difendiamo da tutto e da tutti, quando non combattiamo più per essi, è allora che permettiamo ad altre persone di pasticciare dentro di noi, di giocare sadicamente con i nostri sogni, fino a sciuparli, sgualcirli, calpestarli, violentarli e, alla fine, togliere loro la forza della vita. Inevitabilmente, la morte di un sogno dopo l’altro causa in noi il lento e graduale suicidio di tutte le potenzialità creative della nostra persona, una dopo l’altra, una giorno per giorno, fino al totale svuotamento della nostra identità soggettiva. La morte di un sogno altro non è che il triste suicidio della vita possibile, oltre i limiti della realtà in cui essa si è venuta a trovare. Certo, un suicidio non voluto, quello dei nostri sogni, ma, purtroppo, un suicidio causato dalla nostra negligenza esistenziale. E di questo ne siamo responsabili!

Eppure, questo lento morire in noi della forza, della potenza, dell’entusiasmo dei nostri sogni Dio non lo vuole, non lo suscita, non lo sostiene ne creando in noi le tenebre della paura, ne alimentando in noi stati di angoscia per le prove da superare ogni giorno, oppure appiccando nelle nostre coscienze il fuoco dello sconforto di fronte ai tanti fallimenti personali.

Parimenti ad ogni nostro passo, Dio cerca tutti i modi per condividere la pena di chi attraversa una prova di vita incomprensibile. Egli stesso ci dà prova della sua preoccupazione per noi, inviando a noi quotidianamente il suo Spirito, per donare a ciascuno la possibilità di alleggerire la sua vita e, mediante la nostra collaborazione, i fardelli della vita degli altri. Proprio perché esistono accanto a noi persone che hanno ucciso in se stesse, così come tentano di farlo ogni giorno nella nostra vita, la capacità del sogno, Dio scende in campo per combattere e per difendere dentro ogni persona il sogno più potente tra tutti, quello della risurrezione finale, vittoria definitiva della Vita sulla Morte.