sabato 17 gennaio 2015

Respiri di speranza e sorrisi di pace

17 gennaio

Abbiamo un debito con la storia, soprattutto verso quelle persone che senza la ricerca di un appariscente consenso, senza i discutibili applausi della falla, in qualsiasi situazione di vita si siano venute a trovare, hanno comunque sparso qua e là, nei tanti solchi dell’umanità, i semi della pace.

Indipendentemente dalla loro età – che si trattasse di donne o di uomini avanti negli anni, così come di variopinte giovani generazioni – grazie al loro apporto di valori alla causa della pace tra le persone, grazie anche alla loro tenace volontà di felice armonia tra i popoli, tante persone si sono rimboccarsi le maniche per collaborare affinché il cammino della fiducia nell’uomo proseguisse il suo corso, al di là degli scontri tra persone con opposti stili di vita ed appartenenti ad avverse scuole di pensiero.

A popoli, civiltà e religioni diverse tra loro è offerta ancora oggi la possibilità di scoprire la bellezza dei loro respiri di speranza. Ogni sorriso di pace diventa luce per tutta la famiglia umana, poiché lo Spirito universale di Dio benedice una ad una le infinite intenzione di bene e i più significativi gesti di armonia presenti in tantissime esperienze umane.

Avvolta dal calore della famiglia umana, la pace è l’inno più bello alla vita; e nulla più della gioia fa danzare tra loro padri, madri, fratelli e sorelle, figli e figlie di pace. È proprio vero che l’essere umano non è stato creato per la disperazione, ma per la vita, e l’amore e la fratellanza universale tra i popoli sono lo spettacolo più bello da vedersi, in quella che è la danza gioiosa dei semi della pace.