domenica 25 gennaio 2015

Attraverso una terra ancora gelata

25 gennaio

Come ogni piccolo frammento del creato, anche la relazione tra le persone indossa le sue quattro stagioni – primavera, estate, autunno e inverno: momenti e fasi nella vita a due, a tre…, che si alternano irregolarmente tra loro, segnando così il nascere, il cresce, il portare frutto, il declinare e il morire di tante storie di amicizia.

Ma rispetto alle altre tre, c’è una stagione particolare, l’inverno, che segna in modo doloroso l’amicizia tra persone. In questa stagione, fredda fuori, fredda dentro, le persone giungono a scoprire come anche dentro se stesse possa esistere l’inverno del cuore. Uno dopo l’altro, i tanti aspetti di una precedente esperienza di amicizia, che prima animavano e riscaldavano con amore la bellezza di relazioni amicali, ora sono sferzati senz’altra possibilità da ore di reciproco rancore, perfino da sentimenti di odio, nella minore delle situazioni da tempi di ricercato non dialogo. E giorno dopo giorno, nella stagione dell’inverno, le amicizie assistono allo spegnersi, fino al morire, di ogni trascorsa bellezza dell’amore; e su tutto l’inverno del cuore stende purtroppo la sua inevitabile coperta di gelo.

Tuttavia, in questo freddo paesaggio invernale c'è chi percorre un sentiero alla ricerca del focolare della riconciliazione e della pace. È chi non teme di abbracciare la fede nell’eterna e potente primavera dello Spirito del Risorto, fino a lasciarsi guidare anche attraverso le situazioni più irrigidite di disumanità.

Un cuore pieno di semplicità evangelica vince ogni paura del freddo tra gli umani. Come ogni anno, all'inizio della primavera, l'acqua del ruscello si apre un passaggio attraverso una terra ancora gelata, così l’acqua ancora fecondata dallo Spirito santo, l’acqua del battesimo, apre nella profondità della vita dei discepoli di Gesù rivoli di amore, fino a penetrare e sciogliere anche le zolle pietrificate dall’inverno dei cuori. L’amore vince in noi ogni gelo della vita, quando esso si lascia abbracciare dal calore dei battiti dello stesso cuore di Dio.