ieri CHIESA OGGI domani
alla riscoperta di Gesù, il Risorto,
vivo dentro la sua Chiesa
LA SACRA PAGINA
At 2,22-28
23
Quest'uomo, secondo le decisioni e il piano prestabilito da Dio, è
stato messo nelle vostre mani e voi, con la complicità di uomini
malvagi, lo avete ucciso inchiodandolo a una croce.
24
Ma Dio l'ha fatto risorgere, liberandolo dal potere della morte. Era
impossibile infatti che Gesù rimanesse schiavo della morte.
25 Un salmo di Davide infatti dice di lui:
Vedevo continuamente il Signore davanti a me:
egli mi sostiene perché io non abbia a cadere.
26 Per questo io sono pieno di gioia e canto la mia felicità.
Pur essendo mortale, vivrò nella speranza,
27 perché tu non mi abbandonerai nel mondo dei morti
e non permetterai che il tuo santo vada in corruzione.
28 Tu mi hai mostrato i sentieri che portano alla vita
ALLA SCUOLA DI LUCA
Il
commento qui di seguito ti potrà aiutare a capire la situazione e
l’ambiente in cui si svolge il fatto narrato e il perché della scelta
delle parole in esso riportate.
All’inizio della seconda parte del suo discorso Pietro chiama
gli uditori “israeliti”, perché essi sentano in ciò l'avvertimento a non
dimenticare di avere una vocazione storica e di essere stati scelti da
Jahvè a far parte del popolo eletto, che doveva preparare la salvezza
(cfr. Rm 9,4.6).
Per la prima volta qui viene pronunziato il nome di colui –
Gesù –, la cui presenza è proclamata dagli avvenimenti di quel giorno; e
a questo punto il discorso di Pietro si tramuta in una coraggiosa
testimonianza su Gesù Cristo, spiegando agli ebrei il fondamento che
sorregge il messaggio di salvezza proclamato in tutto il NT: la
testimonianza di coloro che conobbero personalmente Gesù vivente, la
realtà della sua risurrezione e la rivelazione dello Spirito, il quale
si manifesta per la prima volta nella Pentecoste, ma che continuerà
anche in seguito ad accompagnare il cammino della Chiesa.
E quasi che tutte queste esperienze non bastassero, ecco
risplendere con un significato nuovo anche la parola delle Scritture
antiche, per dare a sua volta una testimonianza del Dio che si rivela.
I versetti 22-24 sono condensati in modo da riassumere in poche
e pregnanti espressioni quanto i quattro Vangeli narrano più
diffusamente circa l'opera del Salvatore, di cui l'apostolo dice che fu
“comprovata da Dio con grandi opere, prodigi e segni”.
Le parole del sermone di Pietro, prima catechesi sull'attività
di Gesù, mentre si rivolgono a un pubblico che già conosce gli
avvenimenti che riguardano il Nazzareno, fra quella gente che lo ascolta
si trova più d'uno che aveva assistito realmente a fatti della vita di
Gesù (cfr. At 10,37; 26,26), meritano tutta la nostra attenzione, poiché
esse ci svelano come gli avvenimenti svoltisi attorno alla figura di
Gesù avessero causato una ben forte impressione in tutto il paese, e
anche fuori di esso, perfino presso coloro che non avevano mai avuto
l'occasione d'incontrare personalmente il Salvatore.
Parlando della divina volontà di salvare il mondo per mezzo
della morte di Gesù, Pietro non esita ad affermare la responsabilità di
quegli uomini che vi cooperarono.
Intravediamo in questo punto il profondo mistero dell'incontro
fra il consiglio divino e le azioni umane: la colpevolezza dei giudei,
che si restringe in sostanza alla classe dirigente di Gerusalemme, non
risulta a sua volta sminuita per il fatto che essi consegnarono Gesù
alle autorità romane, le quali del resto erano considerate empie da quei
medesimi giudei.
Di conseguenza, negli Atti degli Apostoli viene proclamata
apertamente la collaborazione del popolo giudaico alla morte di Gesù.
Possiamo tuttavia aggiungere che proprio Luca mostra un vivissimo
interesse a indicarci l'inconsapevolezza degli uomini, mirando così a
diminuirne anche la colpa: la parola di Gesù sulla croce: “Padre,
perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23, 34) ritorna
anche negli Atti degli Apostoli, come vedremo (cfr. 3,17).
Peraltro, Pietro va al di là di questo doloroso fatto, per
giungere più direttamente alla testimonianza riguardante la risurrezione
di Gesù, che è l'evento decisivo della divina opera della salvezza:
“Dio lo ha risuscitato”, è il grido che viene continuamente ripetuto
attraverso tutta la predicazione della Chiesa primitiva. Ed è
sull’esperienza personale di Dodici Apostoli che poggia con tutta
sicurezza il messaggio della risurrezione di Gesù; essi che avevano
avuto numerosi incontri col Risorto: “Voi mi sarete testimoni” (At 1,8).
Infine, in riferimento a Gesù risorto, Pietro scorge in Davide
il “tipo”, cioè la prefigurazione religiosa e storica del Cristo; nello
stesso tempo egli ricorda che quel grande re era un profeta, in grado
quindi di riferire la promessa di Dio (cfr. 2Sam 7,12) non a un
qualsiasi mortale tra i suoi discendenti, ma al messianico “Figlio di
Davide” e al suo regno, che non doveva conoscere tramonto.
MEDITAZIONE
Durante i prossimi giorni metti la tua vita in relazione con il testo che hai letto. È la tua rilettura allo scopo di ascoltare cosa il Signore dice a te in questo periodo o situazione della vita, cosa dice allo sviluppo della tua persona, cosa suggerisce per le tue relazioni. Lui ti consola, ti esorta, ti orienta e ti rallegra dentro il cammino della Chiesa del Risorto.
Durante i prossimi giorni metti la tua vita in relazione con il testo che hai letto. È la tua rilettura allo scopo di ascoltare cosa il Signore dice a te in questo periodo o situazione della vita, cosa dice allo sviluppo della tua persona, cosa suggerisce per le tue relazioni. Lui ti consola, ti esorta, ti orienta e ti rallegra dentro il cammino della Chiesa del Risorto.
Spunti per la riflessione personale
Ripieno della forza dello Spirito santo l’apostolo Pietro ricorda la
morte di Gesù, additando la volontà malvagia di chi lo ha messo in
croce, causando così la sua morte. Quando mi accorgo che le mie scelte, i
miei comportamenti, ciò che faccio e ciò che sono come persona… stanno
più dalla parte di chi vuole la morte di Gesù che la sua vita? Cosa
faccio per recuperare la mia relazione con Gesù? Come vivo il tempo
della mia preghiera personale per la guarigione del mio cuore e della
mia mente, anima della mia vita? Ogni tanto mi soffermo a considerare
che Gesù è morto per una scelta d’amore, perché anch’io sia liberato
dalla forza del male e dal pericolo della morte del mio spirito
personale?
2.
Citando il testo del salmo 15(16) di Davide, Pietro ci presenta
l’intimità di Gesù, i suoi sentimenti, le sue emozioni, la sua fiducia
nella volontà e nell’opera del Padre. Nel mio essere oggi discepolo di
Gesù faccio molta attenzione, più che a quello che Lui ha fatto, a tutto
ciò che lui ha vissuto nella sua interiorità? Quali sono i sentimenti e
le emozioni di Gesù che maggiormente mi colpiscono e mi attraggono?
Come posso anch’io vivere la stessa interiorità di Gesù? Ho davvero cura
del respiro spirituale della mia vita? Vivo nel mondo cercando di
annodare la mia anima all’anima divina di tutto ciò che esiste? Parlo
agli altri con coraggio e con delicatezza della dimensione spirituale
della vita, affinché molte persone incontrino il Risorto e siano da Lui
guidate al Cielo?
Spunti per la riflessione in Famiglia o nel Gruppo
1.
Le parole che Pietro pronuncia sono al plurale, cioè sono rivolte non a
una sola persona bensì a molte. Siamo capaci di condividere tra di noi,
soprattutto in famiglia, l’esperienza di fede che qui stiamo facendo
insieme? Ci prendiamo cura di accogliere il racconto del vissuto
spirituale degli altri fratelli, delle altre sorelle nella fede? La fede
degli altri, di tutti, è il tesoro da custodire e da condividere con
chi ancora non ha incontrato Gesù nella sua vita?
2.
Come gruppo facciamo attenzione al vissuto delle altre persone? In
questa avventura del cammino dentro gli Atti degli Apostoli ci
impegniamo a sostenere con la preghiera i nostri compagni di strada?
Viviamo questa esperienza del gruppo come uno stimolo a crescere nella
conoscenza di Gesù per testimoniare il suo amore alle persone lontane
dalla fede? Ci impegniamo in parrocchia a sostenere il cammino di fede
di tutti coloro che avvertiamo essere spiritualmente in difficoltà?
Condividiamo con tutti la forza di vita e d’amore di Gesù?
PREGHIERA
È il momento di ringraziare Dio per ogni cosa, facendo una preghiera che sgorghi dalla Parola che hai letto e meditato e che ti disponga ad ubbidire alla voce dello Spirito del Signore Risorto.
È il momento di ringraziare Dio per ogni cosa, facendo una preghiera che sgorghi dalla Parola che hai letto e meditato e che ti disponga ad ubbidire alla voce dello Spirito del Signore Risorto.
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra
e in Gesù Cristo,
Suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito da Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la Comunione dei Santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
È
il momento di metterti in moto, di agire in conseguenza di quanto hai
ascoltato, per produrre nella tua vita frutti di Vangelo.
Nei
prossimi giorni prenditi del tempo per riflettere sulle parole
dell’apostolo Pietro e per verificare in che misura hai accolto per
davvero nella tua vita il mistero della risurrezione del Signore Gesù.
Durante il prossimo incontro di gruppo prova a fare la tua testimonianza di fede.
Rifletti, prega e ringrazia!
AUDIO DELLA LECTIO DIVINA
per richiedere l'audio dell'incontro contattare direttamente sergio.carettoni@gmail.com