alla sera del giorno
10.10.2018
Che cosa cerchiamo dentro le parole, se non noi stessi, le verità che già conosciamo e quelle che da lì a poco arriveremo a scoprire e a capire? Più che di domande, nelle parole che scorrono davanti ai nostri occhi cerchiamo risposte, nuove conoscenze, nuove energie di vita e, soprattutto, il senso del nostro vivere. Scritte o parlate, lette o pensate, le parole portano sempre con esse la capacità innata di fecondare la nostra vita, di infondere nuova fiducia in noi stessi e negli altri, così come di donarci la luce necessaria per vedere in modo chiaro il cammino che ancora ci attende.
Le parole memorizzano anche ciò che di noi è stato, accompagnano e raccontano i nostri ricordi, come sottotitoli di vita già respirata e già vissuta un tempo, istantanee di vita che abbiamo avuto modo di scattare e fare nostre, fino all’ultimo istante che ne abbiamo avuto la possibilità di abitare.
Come una sola parola, così anche un solo ricordo porta in sé la forza di strapparci a questo presente e trasportarci in luoghi e in situazione che già abbiamo vissuto, là dove a modo nostro siamo stati noi stessi, là dove ci siamo resi presenti nella vita degli altri. Sempre i ricordi ci trasportano oltre i confini di questo tempo e di questo spazio, per farci arrivare in cima alla montagna delle nostre confusioni esistenziali e da quel punto, una volta riconciliati con il nostro vissuto di fragilità e di errori, scrutare la linea di Cielo, ben visibile all’orizzonte del nostro viaggio.
Nelle nostre parole e nei nostri ricordi, Signore, Tu ci aiuti a superare la meschinità delle nostre fragilità personali, fino a ricondurci incontro alla nostra libertà di uomini e di donne da te così pensati, da te così creati e da te così voluti ogni giorno.
Tu ci hai scelti, Signore, per essere nella vita nostra prima compagni tuoi e poi compagni tra noi, via via capaci di custodire nella triplice dimensione di mente, di cuore e di anima la bellezza di parole amiche, di parole di reciproca fecondità, parole di riconciliazione e di pace con noi e con tutti. E perché possiamo ridonare agli altri i ritagli preziosi della nostra testimonianza di vita, aiutaci Tu, Signore, a tradurre in parole di fede e di luce quello che a nostra volta abbiamo udito e vissuto nel tempo della nostra preghiera personale, esperienza intima con te solo.
Non lasciare, Signore, che la nostra anima fugga per vie di solitudine e di nascondimento, ma che si fidi ogni giorno della dolcezza del tuo amore, presupposto vero di ogni incontro tra uomo e uomo, tra ciascuno di noi e, alla fine di tutto, per sempre te.