martedì 2 ottobre 2018

È l’avventura dei primi compagni

alla sera del giorno
02.10.2018

Ogni viaggio parte da un sogno; un inizio di pensieri che si mette in moto per realizzare quell’ideale che, più di tutti gli altri, ha entusiasmato la mente e il cuore. Ed è l’anima a dare respiro ad ogni nostra intimissima dimensione personale, perché nulla di ciò che ci è vivo dentro, ad un certo punto dentro di noi trovi il suo oblio, l’esaurimento delle sue vitali energie.
Ogni viaggio parte da un punto preciso della nostra storia personale, da luoghi familiari, non più trovabili altrove, ma in noi portati ovunque nella memoria dei nostri respiri; luoghi di cuore e di pensiero che, se da una parte resteranno là dove un giorno l’anima nostra aveva iniziato ad esistere, a crescere, a maturare via via nel tempo, da ora in poi sono i luoghi che continueranno a viverci dentro, ovunque, anche nella mancanza di chi fino a ieri era la nostra abitudine, la nostra vita, una pagina prima di questa pagina che già stiamo vergando, per dare inizio al racconto di questo nuovo viaggio.
Anche se apparente incamminato per sentieri di solitudine, ogni viaggio della vita non parte mai dalla solitudine esistenziale di se stessi, ma dentro la memoria di una compagnia sempre viva, calda ed avvolgente di persone che, più che nella nostra casa di mattoni, abitano già da molto tempo l’intima dimora del nostro esistere.
Certo, mentre lo spirito prende il volo per nuove regioni, per nuove avventure di umanità – e dietro ad esso tutto il nostro vissuto –, è pur sempre l’immaginazione a fare da bussola, a orientare una dopo l’altra le dimensioni affettive, riflessive e spirituali della nostra vita. È facoltà dominante l’immaginazione, capace di vedere in anticipo e all’occorrenza di disegnare scenari mai visti fino ad allora; è l’immaginazione profezia di fede e di ragione, perché nulla di ciò che stiamo portando con noi vada perduto, ma ogni nostra cosa trovi ancora un piccolo angolo di mondo dove sentirsi custodita nella delicatezza e nella vibrazione più profonde di noi stessi.
Come fu per l’avventura dei tuoi primi compagni, Signore, anche stavolta in gioco ci sei anzitutto Tu, perché abbiamo imparato a conoscerti e a ritrovarti nascosto dietro la tenda delle sorprese della tua gioia. Molti tra noi già hanno scoperto che quello che fu il loro primo amore non sarà l’unico amore della loro vita. Una volta incontrato Te, non smettiamo di ritrovare tracce d’amore in ogni realtà attorno, in ogni frammento di Te nascosto dentro la storia delle altre persone, ora nostre compagne di vita e di strada. È una caccia al tesoro, in cui solo Tu sei il tesoro del nostro esistere, e tale resti per tutti, fino alla fine dei giorni di ciascuno…
Insegnaci Tu, Signore, a fare ogni giorno vera ed autentica esperienza di discernimento dei pensieri, degli affetti, dei moti delle nostre anime, per trarre da ogni realtà in cui ci ritroveremo ad essere il meglio di essa e il meglio di noi.
E giunti tutti a sera, sfiniti a questa tappa del nostro cammino, sei sempre Tu, Signore, a volgere su di noi il tuo sguardo, a riservare per ciascuno un tuo amorevole bacio, mentre a ognuno ripeti: «Questo bacio è perché sei tu, non per quello che vedo o tocco di te, non per quello che so o che vorrei da te, ma perché tu sei una persona e questo a me, io il tuo Dio, fin qui basta!».