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alla riscoperta di Gesù, il Risorto,
vivo dentro la sua Chiesa
Milano, 17.12.2017
INCONTRO - 002
Lectio divina su At 1,4-5
alla riscoperta di Gesù, il Risorto,
vivo dentro la sua Chiesa
Milano, 17.12.2017
INCONTRO - 002
Lectio divina su At 1,4-5
LA SACRA PAGINA
At 1,4-5
4 Un giorno, mentre erano a tavola, Gesù fece questa raccomandazione:
«Non allontanatevi da Gerusalemme, ma aspettate il dono che il Padre ha
promesso e del quale io vi ho parlato. 5 Giovanni, infatti, ha
battezzato con acqua; voi, invece, fra pochi giorni sarete battezzati
con lo Spirito Santo».
ALLA SCUOLA DI LUCA
Il
commento qui di seguito ti potrà aiutare a capire la situazione e
l’ambiente in cui si svolge il fatto narrato e il perché della scelta
delle parole in esso riportate.
Dall'accento alla vita del Gesù storico, sul quale abbiamo
fissato per un momento il nostro sguardo, ricordando quanto egli aveva
fatto e detto, Luca passa a ricordare ampiamente il Cristo risorto, il
Cristo della fede, con due momenti distinti: il primo racconto ci parla
di Gesù che consuma con gli Apostoli l'ultimo pasto (At 1,4-5) e,
secondo racconto, l'ultima riunione di Gesù con gli Apostoli,
nell'attesa dello Spirito Santo (At 1,6-8).
La scena narrata in questi versetti che abbiamo letto si
svolge nel giorno stesso dell'ascensione di Gesù al cielo e qui
acquistano un significato particolare gli ordini che egli impartisce
agli Apostoli, di cui Luca aveva stato accennato qualcosa nel precedente
versetto 2, comandi che ora vengono meglio spiegati e precisati.
v. 4
Come
era accaduto nel Vangelo, l'Evangelista riporta di nuovo all'inizio del
Libro degli Atti le medesime istruzioni già riferite con altre parole a
conclusione del Vangelo stesso: «Ecco, io mando su di voi il dono
promesso dal Padre mio; voi però rimanete in città, finché non sarete
investiti della potenza dall'alto» (Lc 24, 49). Non deve disturbarci
affatto notare come lo stesso evangelista ricomponga liberamente le
parole pronunciate dal Signore nell'identica circostanza. La Chiesa
primitiva non si aggrappava affannosamente alla lettera dei testi sacri,
ma dava importanza al senso profondo della rivelazione.
I comandi impartiti da Gesù in quest'ultimo incontro coi
suoi Apostoli sono collocati all'interno di un momento di intimità
particolare: Egli è e siede a mensa con loro. Possediamo altre
narrazioni che ci presentano il Risorto seduto a mensa coi suoi
discepoli (cfr. Lc 24,30.41ss; Mc 16,14; Gv 21,9-13; At 10,41) e
sappiamo che anche prima della sua risurrezione ripetutamente Gesù ha
voluto comunicare particolari istruzioni e rivelazioni stando a tavola
coi suoi discepoli (cfr. Lc 7,36-50; 10,38-42; 11,39-52; Mt 9,10-13). Ci
riferiamo qui in primo luogo a quell'ultima cena gustata da Gesù prima
della sua passione, nella quale egli rivolse agli Apostoli parole che,
unitamente a importantissime istruzioni, contengono il suo testamento.
La Chiesa primitiva, partecipando al banchetto eucaristico, ricordava e,
in un certo senso, rinnovava sicuramente anche gli altri incontri avuti
con Gesù ormai risorto e seduto a mensa coi suoi discepoli (2,46).
Non può certo passare inosservato questo momento
significativo di vita intima tra il Risorto ed i suoi discepoli; primo,
perché essi si riuniscono attorno alla mensa a motivo della presenza in
mezzo a loro di Gesù, secondo, perché è proprio Gesù a riunire i suoi
discepoli attorno a sé, richiamando un'opera di ricomposizione del
piccolo gruppo disperso dopo l'esperienza dell'arresto, della passione e
della morte del loro Maestro.
In
questa situazione di intimità ritrovata e ricostruita, Gesù raccomanda
agli Apostoli di rimanere a Gerusalemme: la città santa, la città che un
tempo era stata al centro degli eventi salvifici della vita di Gesù
(cfr. Lc 1,8-23; 2,22-38; 2,41-50; 4,9; 9,53; 13,33, ecc.) e che ora
deve anche essere il centro dell'irradiamento del messaggio del Risorto.
Per
Luca Gerusalemme ha una rilevante importanza in seno alla storia della
salvezza e questo risulta molto chiaro già nelle pagine del suo Vangelo.
La preferenza di Luca per Gerusalemme è comprensibile se la si mette in
relazione con le profezie dell'Antico Testamento, le quali allacciano
alla città santa la redenzione messianica e in particolare l'elargizione
dello Spirito Santo coi suoi doni (cfr. Is 2,1ss; 44,3; Ez 11,19;
36,26s.; Gl 3,1ss; Zc 12,10; 13,1). Gerusalemme costituirà il punto di
partenza dell'universale missione della Chiesa verso il mondo; e in tal
modo la città santa acquista per Luca particolare importanza e
rappresenta il punto d'avvio del Vangelo nella sua marcia verso Roma.
A Gerusalemme i discepoli dovevano attendere l'adempimento
della promessa del Padre e la logicità del discorso ci assicura che si
tratta qui dello Spirito Santo. Tutte le parole seguenti ce lo indicano
con assoluta precisione: è il grande avvenimento previsto come
conseguenza della risurrezione di Gesù; si avvera con esso «la promessa
del Padre». Non solo, la stessa designazione di Dio come «il Padre»,
senz'altra aggiunta, ci fa riscoprire quale sia il nostro nuovo modo di
rapportarci con Lui: egli, che ha risuscitato Gesù dalla morte, da Gesù
ci è indicato come il Padre, colui che relazionandosi con l'uomo diventa
la sua stessa fonte di vita: Dio è il Dio della vita, il Padre della
famiglia dei risorti con Cristo.
Ma fino a che punto lo Spirito Santo è la «promessa del
Padre»? Possiamo ricorrere alle profezie dell'Antico Testamento nelle
quali Dio promette lo Spirito come dono di salvezza del tempo messianico
(cfr. Is 44,3; Ez 11,19; 36,26ss. Gl 3,1ss.; Zc 12,10; 13, 1; cfr.
anche At 2,17ss). Gesù nel suo discorso d'addio parlò dello Spirito che
il Padre avrebbe mandato (cfr Gv 14,1ss 26; 15,26). Parlando di ciò che
dobbiamo chiedere a Dio, egli aveva detto che «il Padre celeste concede
lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono» (Lc 11,13). Gli Apostoli
avevano dunque udito Gesù parlare di questa «promessa del Padre» ancor
prima della sua risurrezione.
v. 5
Lo Spirito Santo è così simbolicamente presentato come
l'elemento vivificante nel quale tutto l'essere del credente è immerso
per un rinnovamento totale della sua vita; non solo, ma lo Spirito della
Pentecoste, che viene donato alla Chiesa per dirigerla, porta a
compimento la missione di Gesù. Una missione che ci riguarda, ci fa
partecipi della salvezza, effonde lo Spirito santificatore anche su di
noi, seguaci di Cristo in tutti gli angoli del tempo e dello spazio.
Guastiamone, dunque, la gioia e la responsabilità, perché nel
cristianesimo non c'è nulla di impersonale tra l'uomo e Dio, ma Tutto ci
interpella in prima persona.
Infine,
richiamando la testimonianza di colui che all'inizio del Vangelo aveva
parlato di Gesù come del battezzatore in spirito e fuoco, Gesù fa
propria in maniera sorprendente la parola del Battista. Del resto
Giovanni, mentre annunziava un battesimo mediante lo Spirito Santo,
aveva indicato il Messia come il più forte di lui: «Ora io vi battezzo
con acqua; ma già viene chi è più forte di me, a cui non sono degno di
sciogliere la correggia dei calzari: egli vi battezzerà con lo Spirito
Santo e col fuoco» (Lc 3,16). Il fatto che siano riportate qui le parole
del Battista vuole accennare senz'altro a una corrispondenza fra la
discesa dello Spirito Santo su Gesù, nel momento in cui venne battezzato
da Giovanni, e il battesimo dello Spirito che è ormai imminente per gli
Apostoli e che dovrà rafforzarli in vista della missione loro affidata.
Anziché del Battesimo con lo Spirito Santo così come siamo
soliti pensare, secondo il significato originario della parola greca
usata da Luca, dovremmo invece parlare di una immersione nello Spirito
per la quale gli Apostoli sono riempiti (At 2,2.4) della virtù divina
santificatrice in ordine alla loro missione.
MEDITAZIONE
Durante i prossimi giorni metti la tua vita in relazione con il testo che hai letto. È la tua rilettura allo scopo di ascoltare cosa il Signore dice a te in questo periodo o situazione della vita, cosa dice allo sviluppo della tua persona, cosa suggerisce per le tue relazioni. Lui ti consola, ti esorta, ti orienta e ti rallegra dentro il cammino della Chiesa del Risorto.
Durante i prossimi giorni metti la tua vita in relazione con il testo che hai letto. È la tua rilettura allo scopo di ascoltare cosa il Signore dice a te in questo periodo o situazione della vita, cosa dice allo sviluppo della tua persona, cosa suggerisce per le tue relazioni. Lui ti consola, ti esorta, ti orienta e ti rallegra dentro il cammino della Chiesa del Risorto.
Spunti per la riflessione personale
1.
Proseguendo il suo racconto Luca passa a parlare dal Gesù storico
(Gesù nato a Betlemme, cresciuto a Nazareth, operatore di grandi
miracoli e maestro di vita...) al Cristo risorto, al Cristo della fede.
La mia vita spirituale è ancora troppo incentrata ad imitare soltanto
quello che Gesù è stato storicamente? Per me è proprio necessario fare e dire
oggi quello che Gesù di Nazareth ha fatto e detto duemila anni fa? Che
cosa vuol dire per me credere in Cristo, nel Risorto?
2.
Prima di ascendere al cielo, Gesù incontra i suoi discepoli e si
intrattiene con loro per parlare delle cose del Padre suo. In che modo
Gesù mi incontra? In quali momenti della mia giornata mi pongo in
ascolto della voce che mi parla delle cose di Dio? Su che cosa poggia la
mia fede? Quali sono i contenuti del mio credere?
3.
Il Cristo risorto parla dello Spirito Santo come dell'elemento
vivificante nel quale tutto l'essere del credente è immerso per un
rinnovamento totale della sua vita. Che cosa mi fa dire che la mia vita è
resa viva dalla presenza dello Spirito? Come agisce in me questa forza, dono del Padre, mediante l'opera del Cristo? Quali sentimenti provo
ogniqualvolta mi sento visitato dallo Spirito?
Spunti per la riflessione in Famiglia o nel Gruppo
1.
Durante l'ultimo incontro Gesù vive con intimità un momento di
amicizia con i suoi discepoli. Quando sperimentiamo in seno alle nostre
famiglie questa intimità di Dio? Quando il sederci a mensa con gli altri
ci fa percepire la presenza del Risorto in mezzo a noi? Quanto la
nostra Comunità parrocchiale ci fa sperimentare l'intimità con Dio?
2.
La Chiesa primitiva, partecipando al banchetto eucaristico, ricordava
e, in un certo senso, rinnovava sicuramente anche gli altri incontri
avuti con Gesù ormai risorto e seduto a mensa coi suoi discepoli (2,46).
Che rilevanza ha nella nostra vita cristiana l'Eucaristia celebrata con
i fratelli e le sorelle di fede? Come Comunità siamo immagine del
desiderio di Cristo di riunire attorno al Padre altri fratelli ed altre
sorelle?
3.
La Chiesa, nuova Gerusalemme, è il punto di arrivo e di partenza di
molti cammini di fede. Cosa vuol dire per noi oggi restare dentro la
Chiesa? Quale proposta di salvezza rivolgiamo a quanti ci accostano?
Siamo noi testimoni credibili dell'adempimento della promessa del Padre,
cioè della presenza e dell’azione dello Spirito santo? Infine, il
nostro scoprirci immersi nello Spirito ci riempie ancora della virtù
divina di santificare il mondo, in ordine alla missione propria di
ciascuno?
PREGHIERA
È il momento di ringraziare Dio per ogni cosa, facendo una preghiera che sgorghi dalla Parola che hai letto e meditato e che ti disponga ad ubbidire alla voce dello Spirito del Signore Risorto.
È il momento di ringraziare Dio per ogni cosa, facendo una preghiera che sgorghi dalla Parola che hai letto e meditato e che ti disponga ad ubbidire alla voce dello Spirito del Signore Risorto.
Resta
con noi, Gesù Risorto: si fa sera. Ti daremo una casa. Ti daremo un
piatto. Ti daremo calore. Ti daremo amore. Resta con noi, Signore: la
sera del dubbio e dell'ansia preme sul cuore di ogni uomo. Resta con
noi, Signore: staremo in tua compagnia... e questo ci basta. Resta con
noi, Signore, perché si fa sera... e facci testimoni della Tua Pasqua!
È
il Tuo pane che ci nutre, Signore: è l’Eucaristia il mistero
dell'incontro con Dio e i fratelli. È il Tuo pane che ci nutre, Signore:
è l’Eucaristia il mistero della vita donata. È il Tuo pane che ci
nutre, Signore: è l'Eucaristia il mistero di un ricordo che non muore. È
il Tuo pane che ci nutre, Signore: amen.
IMPEGNO DI VITA CRISTIANA
È il momento di metterti in moto, di agire in conseguenza di quanto hai ascoltato, per produrre nella tua vita frutti di Vangelo.
È il momento di metterti in moto, di agire in conseguenza di quanto hai ascoltato, per produrre nella tua vita frutti di Vangelo.
Nei
prossimi giorni rifletti sul dono che a te viene fatto del Corpo e del
Sangue del Signore Risorto. Impegnati con tutto te stesso affinché la
tua vita sia una testimonianza gioiosa della risurrezione di Gesù!
Rifletti, prega e ringrazia!
AUDIO DELLA LECTIO DIVINA
per richiedere l'audio dell'incontro contattare direttamente sergio.carettoni@gmail.com