venerdì 4 maggio 2018

Pregare Gesù tra le mille cose del giorno

alla sera del giorno
04.05.2018

Nell’infinita cascata degli attimi, che in un giorno si succedono l’uno all’altro e tra loro s’inseguono, ce n’è uno che non può certo passare inosservato, dimenticato o perso dentro la corsa di tutto ciò che ci circonda e di quanto inevitabilmente ci attraversa.
Si tratta dell’attimo presente, cioè di quel preciso istante che, raggiunto in noi il top dell’attenzione e del nostro coinvolgimento emotivo, viviamo al massimo della nostra consapevolezza.
Nella conta degli attimi che vanno a formare un giorno, ognuno di essi ha tutte le credenziali per diventare un attimo speciale, capace di fare la differenza e, infine, per essere quanto mai utile per innescare in noi un processo di trasformazione singolare, sensazionale. Sì, perché la vita la possiamo vivere in tanti modi, ovvio in bene e in male, ma precisamente da persone attente o distratte, da coinvolti dentro o da perfetti superficialoidi, perfino sbadati di fronte alle più semplici regole di sopravvivenza esistenziale.
Lungo il sentiero della vita spirituale l’attimo presente diventa un esercizio da affrontare quotidianamente con larghezza di mente e di cuore, con la positività di tutto noi stessi, perché la consapevolezza del nostro esistere ci porta a chiederci ad ogni passo quale potrebbe essere per noi la volontà di Dio. Lungi dall’essere solo un esercizio psicologico e filosofico, la preghiera dell’attimo presente la possiamo vivere in qualsiasi circostanza della vita, in ogni frammento della nostra giornata, restando aperti, con fiducia, ad accogliere nel profondo dei nostri respiri la risposta e l’aiuto di Dio.
Aiutaci appunto, Signore, a fare molta più attenzione al suono ritmato dello scorrere dei secondi sul quadrante del nostro orologio interiore; a vivere con maggiore serenità e partecipazione anche quegli attimi del nostro esistere che meno ci accendono la mente e il cuore. Quanto è bello quando riusciamo a rallentare la corsa impazzita di ogni cosa dentro e fuori di noi; quando ci mettiamo tutta la nostra buona volontà, Signore, per rallentare i ritmi dei pensieri e il volteggiare delle emozioni... un quietare ogni cosa di noi per trovare tempo e gusto per lodare e ringraziare te, offrendo a te ogni nostra realtà personale, ogni ansia, ogni preoccupazione e paura, ogni fatica e ogni lacrima... anche di gioia profonda.
Benedici in noi quegli attimi che riusciamo a vivere nella piena consapevolezza di noi stessi, Signore, noi presenti a noi stessi e presenti a te, così come tu vivi la tua presenza dentro la nostra vita, un modo vivo di pregarti e di dialogare con te, mentre ogni realtà in noi si va unificando, rafforzando e deponendo sul palmo delle tue mani.
Alla luce della tua presenza in noi, Signore, scopriamo quanto è bello, quanto è entusiasmante fare la tua volontà in noi e attorno a noi, lasciarci riempire di te e della forza del tuo amore, per vivere solo di te. Quanto è vero che ci basta anche un solo attimo per smettere di vivere solo di noi, per non navigare più a vista nel mare della molteplicità degli attimi che abbiamo da vivere, e per iniziare ad essere invece, Signore, un attimo unico, noi, eterni con te.