domenica 19 novembre 2017

Da Gesù alla Chiesa di Gesù

ieri CHIESA OGGI domani
alla riscoperta di Gesù, il Risorto,
vivo dentro la sua Chiesa


Milano, 19.11.2017


 INCONTRO - 001
Lectio divina su At 1,1-3



LA SACRA PAGINA
At 1,1-3
1 Caro Teòfilo, nel mio primo libro ho raccontato tutto quello che Gesù ha fatto e insegnato cominciando dagli inizi della sua attività, 2 fino a quando fu portato in cielo. Prima di salire in cielo egli, per mezzo dello Spirito Santo, aveva dato istruzioni a coloro che aveva scelto come apostoli. 3 Dopo la sua morte Gesù si presentò loro, e in diverse maniere si mostrò vivo. Per quaranta giorni apparve ad essi più volte, parlando del regno di Dio.



ALLA SCUOLA DI LUCA
Il commento qui di seguito ti potrà aiutare a capire la situazione e l’ambiente in cui si svolge il fatto narrato e il perché della scelta delle parole in esso riportate.

v. 1 
Questo primo scritto o, come anche si potrebbe dire, questo «primo libro», è il Vangelo secondo Luca, universalmente conosciuto, che ha come destinatario un certo Teòfilo, di cui non si sa nulla. Anzi, non è neppure sicuro che si tratti di una persona vera. Il suo nome significa "amico di Dio" e può indicare qualsiasi lettore che si accosta agli scritti dell'evangelista Luca.

Chi intende affrontare seriamente la lettura degli Atti degli Apostoli, che sono del medesimo autore, e ricavarne una comprensione più profonda, non deve tralasciare di leggere con la massima attenzione anche il suo Vangelo. I due libri, infatti, Vangelo e Atti, non si assomigliano unicamente per lo stile letterario con cui furono scritti, ma concordano perfettamente anche nella loro impostazione teologica e religiosa, pur tenendo presente che il Vangelo ha una propria originalità derivante dalla varietà delle sue fonti raccolte su Gesù.
All'inizio del libro degli Atti Luca riassume il contenuto del suo Vangelo con le semplici parole: tutto quello che Gesù ha fatto ed insegnato. Un concetto davvero importante e altamente significativo, soprattutto per quanto riguarda la catechesi primitiva. Tanto i «fatti» quanto le «parole» appartenevano fin da principio alla storia di Gesù e, con ciò stesso, alla formulazione del Vangelo. Anche se qua e là, come appunto dimostrano le recenti scoperte di manoscritti, si provò un certo interesse a collezionare le singole parole di Gesù, tuttavia nella catechesi complessiva furono inclusi e uniti alle «parole» anche i «fatti», e questo per intima necessità. Del resto, se le parole di Gesù dovevano esprimere la verità e la salvezza, bisognava dire anche chi egli fosse e che cosa intendesse rivelare con la sua presenza e con la sua azione. Questo desiderio di conoscere ciò che Gesù fece è particolarmente manifesto nel Vangelo di Marco, che è generalmente ritenuto il più antico fra i quattro Vangeli, in cui l'Evangelista dimostra chiaramente la sua preferenza per i fatti, anziché per le parole di Gesù.
Mentre la storia della Chiesa ci ricorda che, fin dall'inizio, quello della passione di Gesù era il racconto più attentamente seguito dai cristiani, possiamo scoprire anche in questo quanto ai primi discepoli interessassero gli avvenimenti della storia di Gesù. Così, pure nei versetti che stiamo commentando, va notato come ciò che Gesù fece sia stato posto prima di ciò che egli insegnò, dando così una spontanea dimostrazione che, anche per Luca, le «azioni del Signore» sono parte integrante del Vangelo che egli scrive con l'inchiostro dopo averlo annunciato con la vita.

v. 2
In seguito alla sottolineatura circa l'importanza di «quello che Gesù ha fatto e insegnato», Luca desidera trovare un elemento di continuità tra il momento di Gesù che «fu portato in cielo» e la comunità dei discepoli che assistono all'evento della dipartita del loro Maestro. Questo giorno di Gesù che ascende è contrassegnato dall'incarico dato dal Risorto ai presenti, e ciò costituisce un fatto importantissimo per gli Atti degli Apostoli: per la prima volta sono qui nominati gli uomini che danno il titolo al libro. È da notare che gli apostoli non ricevettero il loro compito per autodecisione, ma fu Gesù in persona ad averli scelti fra tutti gli altri. Dal Vangelo apprendiamo l'elezione dei dodici, da Gesù «chiamati apostoli» (cf. Lc 6,12-16), dagli Atti riscontriamo che quanti sono stati scelti un tempo, ora sono costituiti nella memoria del Risorto. La loro opera è così collegata in maniera strettamente personale sia al Gesù terreno sia al Gesù glorificato, come pure alla sua parola, al suo divino potere e alla missione da lui svolta in questo mondo.

v. 3
Con il versetto 3 siamo invitati a fare memoria delle cose già dette nel Vangelo: il processo che condannò Gesù, la sua croce e il suo sepolcro, riassunti nella parola «la sua morte». Questi momenti drammatici della vita del Maestro, una volta superati, acquistarono un significato immenso con la sua stessa risurrezione pasquale. Infatti, è importante per l'evangelista poter dire queste cose: solo in seguito alla chiamata e ai colloqui avuti con colui che era veramente risorto, la scelta degli apostoli e la missione loro affidata acquistarono pieno valore.
Di fronte al fatto che Gesù «in diversi modi si mostrò vivo» gli apostoli comprendono che la vita qui è piena di realtà divine, e da queste ultime essa viene trasfigurata in modo tale che il Cristo appare loro circonfuso di una luce completamente nuova, quella della gloria di Dio.
È interessante il fatto che Luca ci presenti immediatamente un Gesù risorto che appare alla comunità degli apostoli in diverse maniere, sicuramente per confermare con la sua presenza coloro che lo rivedono inspiegabilmente vivo, vincitore della morte, coloro che ora si sentono chiamati a scrivere di nuovo una storia di discepolato non più legata al Nazareno, bensì a colui che sta per dare inizio al discepolato del Signore, del Risorto (Gal 1,1).
Anche se non riusciamo a ricostruire l'effettivo svolgimento degli eventi che seguirono a quell'indimenticabile giorno di Pasqua, il versetto 3 è una delle numerose testimonianze del Nuovo Testamento che garantiscono la coscienza della Chiesa primitiva circa la reale risurrezione di Gesù e con ciò stesso circa i fondamenti su cui poggia il suo messaggio di salvezza. Un messaggio che Gesù risorto spiega progressivamente ai suoi discepoli durante questi incontri, finalizzati certamente alla comprensione delle realtà del Regno di Dio, con il preciso intento di rivelare se stesso a quanti desiderano gettare uno sguardo più profondo dentro il messaggio e l'opera di Cristo, completando così la loro fede e preparandoli a rendere quella testimonianza che da lì a poco sarà loro affidata dalla potenza dello Spirito Santo.

MEDITAZIONE
Durante i prossimi giorni metti la tua vita in relazione con il testo che hai letto. È la tua rilettura allo scopo di ascoltare cosa il Signore dice a te in questo periodo o situazione della vita, cosa dice allo sviluppo della tua persona, cosa suggerisce per le tue relazioni. Lui ti consola, ti esorta, ti orienta e ti rallegra dentro il cammino della Chiesa del Risorto.

Spunti per la riflessione personale

1.
Il nome di Teòfilo, “amico di Dio”, potrebbe essere il nome di un nuovo credente, il quale ha già ricevuto una prima catechesi da parte dell'Evangelista Luca, catechesi che ora trova la sua continuazione nel racconto degli Atti degli Apostoli. Quando ho ricevuto una catechesi introduttiva alla conoscenza della persona di Gesù? Chi mi ha recato l'annuncio della fede? Che cosa mi ha detto? Quale segno ha lasciato nella mia vita personale e di relazione con la Chiesa?
2.
Al fine di confermare la sua fede, Luca racconta a Teòfilo quanto Gesù ha fatto e insegnato durante la sua missione terrena. In che modo la mia vita si è lasciata guidare dalla viva memoria di quanto Gesù ha fatto per me e ha detto a me?
3.
Prima di ascendere al Padre, Gesù parla ai suoi discepoli delle cose del Regno di Dio, mostrandosi “in diversi modi vivo”. Quando e come Gesù si è mostrato vivo nella mia vita di uomo o di donna? Quale esperienza ho fatto del Cristo risorto? Come sviluppo in me la forza ricreatrice dello Spirito del Risorto? Accogliere la vita del Risorto in se stessi equivale a fare scomparire in noi tutto ciò che ci incatena ai nostri limiti: la risurrezione di Gesù da che cosa mi ha liberato?

Spunti per la riflessione in Famiglia o nel Gruppo

1.
Come la primitiva Comunità di Gerusalemme, anche noi abbiamo ricevuto in dono il Vangelo di Gesù Cristo morto e risorto per noi. Come testimoniamo a quanti ci vivono accanto la nostra fede nel Figlio di Dio?

2.
Lo Spirito Santo ci fa ricordare quanto Gesù ha fatto e detto durante la sua missione terrena. Quale insegnamento riceviamo continuamente dallo Spirito santo? Come esso opera in noi? Come trasforma la nostra vita per essere degni di rispondere alla chiamata di Gesù?

3.
Il concetto di "Regno di Dio" si riferisce o al fatto che Dio è re o all'esercizio della sua regalità. Come famiglia o gruppo di credenti ci sentiamo membri vivi di questo Regno di Dio? Come esso opera in noi? Quali sono in noi i segni della presenza e della forza del Regno di Dio? Come la nostra vita testimonia agli altri l'avvento del Regno di Dio?


PREGHIERA
È il momento di ringraziare Dio per ogni cosa, facendo una preghiera che sgorghi dalla Parola che hai letto e meditato e che ti disponga ad ubbidire alla voce dello Spirito del Signore Risorto.

O Signore risorto, fa’ che io ti apra quando busserai alla mia porta.
Donami gioia vera per testimoniare al mondo che sei morto e risorto per sconfiggere il male. Fa’ che ti veda e ti serva nel fratello sofferente, malato, abbandonato, perseguitato… aiutami a riconoscerti in ogni avvenimento della vita e donami un cuore sensibile alle necessità del mondo.
O Signore risorto, riempi il mio cuore di piccole opere di carità, quelle che si concretizzano in un sorriso, in un atto di pazienza e di accettazione, in un dono di benevolenza e di compassione, in un atteggiamento di perdono cordiale, in un aiuto materiale secondo le mie possibilità. Amen.
(Madre Teresa di Calcutta)


IMPEGNO DI VITA CRISTIANA
È il momento di metterti in moto, di agire in conseguenza di quanto hai ascoltato, per produrre nella tua vita frutti di Vangelo.

Nei prossimi giorni rifletti sul tuo modo di stare nella Chiesa e del tuo impegno di annunciare ai lontani l’amore di Dio.
Per il prossimo incontro non avere paura di invitare chi senti in cuore essere bisognoso di un annuncio di salvezza, di un gioioso “ritorno a casa”, nella Chiesa.
Rifletti, prega e ringrazia!


AUDIO DELLA LECTIO DIVINA 
per richiedere l'audio dell'incontro contattare direttamente sergio.carettoni@gmail.com


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