Dal racconto evangelico di Matteo
Gesù percorreva città e villaggi, insegnava nelle sinagoghe e annunziava il regno di Dio, guariva tutte le malattie e tutte le sofferenze. Vedendo le folle Gesù ne ebbe compassione, perché erano stanche e scoraggiate, come pecore che non hanno un pastore. Allora disse ai discepoli: «La messe da raccogliere è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone del campo perché mandi operai a raccogliere la sua messe».
Gesù chiamò i suoi dodici discepoli e diede loro il potere di scacciare gli spiriti maligni, di guarire tutte le malattie e tutte le sofferenze. Gesù mandò questi Dodici in missione dopo aver dato queste istruzioni: «Andate invece fra la gente smarrita del popolo d'Israele. Lungo il cammino, annunziate che il regno di Dio è vicino. Guarite i malati, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi,
scacciate i demòni. Come avete ricevuto gratuitamente, così date
gratuitamente».
Mt 9,35-10,1.5-8
Un seme dentro
Gesù non ha pietà di te, non si permette di commiserare nessuno, anzi. Gesù si commuove guardando a te, amando quello che vede oltre quello che vedono gli altri; ascoltando quello che tu non dici a nessuno, ma che pur sempre rimbalza ad ogni passo dentro di te.
Non gli sono sconosciute le tue fatiche e quanto genera nel tuo profondo scoraggiamento e perdita di speranza. Eppure, nei modi che solo lui conosce, proprio lui ti si presenta di fronte con il palmo della mano rivolto a te, per offrirti il dono della sua amicizia.
Non gli sono sconosciute le tue fatiche e quanto genera nel tuo profondo scoraggiamento e perdita di speranza. Eppure, nei modi che solo lui conosce, proprio lui ti si presenta di fronte con il palmo della mano rivolto a te, per offrirti il dono della sua amicizia.
Nella fatica delle ferite non ti resta altro che stendere a tua volta la mano per afferrare la sua, patto di fiducia il tuo, patto di amore il suo per te.