giovedì 8 febbraio 2018

Basta un elemento per dare forma al tutto

alla sera del giorno
08.02.2018

C’è sempre da imparare nella vita, soprattutto quando s’incontrano persone che vengono da mondi professionali totalmente diversi dai nostri.
Quando puoi queste persone ti spiegano in amicizia qualche trucco di cucina, facendo riferimento però e usando un linguaggio tecnico, legato alla loro professione d’ingegnere, eccoti spiegato che per fare un tortino a base di parmigiano grattugiato, basta scaldare in una padella il formaggio e, prima che questo si raffreddi, versare il tutto su un “elemento che gli darà poi la forma desiderata”… È pur vero che anche la cucina ha le sue regole geometriche, ma i più normalmente pensano che queste siano frutto dell’inventiva e della fantasia dello chef, mai e poi mai il risultato di microcalcoli ingegneristici.
Non è così anche nella vita? Certo, quella parte della vita lontano dai fornelli di una cucina, quella che consumiamo per davvero in mille direzioni, dentro un infinito intreccio di relazioni, in altrettante situazioni positive e meno gradevoli? C’è sempre un elemento a noi esterno che ci aiuta a dare forma al tutto, che talvolta arriva anche a condizionarci interiormente ed esteriormente… Un elemento diverso da noi, che a noi dà forma con la sua forma.
Più che i contorni, Signore, quanto ci piace essere certi della bellezza, della bontà, dell’originalità e della gradevolezza del nostro contenuto di vita, se in gioco ci sei tu. Quanto desideriamo ritrovare nella nostra storia personale, non i limiti di una forma da te imposta, ma le tue mani in pasta, la consolazione di un gradevole ripieno di senso e di pienezza che in te intravvediamo essere la fonte della nostra gioia. E se in alcuni momenti della vita abbiamo proprio necessità di superare la violenza della dispersione, tu ci dai forma, certo, perché solo tu ci plasmi con l’arte della tua amorevole misericordia. E noi diventiamo segno di te.