mercoledì 28 febbraio 2018

44 sono i gatti: e gli altri?

alla sera del giorno
28.02.2018

Ma l’abbiamo canta un po’ tutti, o per gioco, o per scherzo, o come inno goliardico del nostro gruppo d’appartenenza, anche solo per un momento di allegria, in una serata spensierata tra amici.
Sfidando la conta per tre e il resto che non torna mai, abbiamo cercato la normalità di una marcia in avanti, a sfoggio di musicalità e di allegria, una fila dopo l’altra fino al raggiungimento di una somma che non batte giusta, ma a cui manca sempre un numero a completamento.
E il gatto mancante? E tutti gli altri gatti che non sono entrati nella conta? E chi si è ritrovato escluso dalla possibilità di marciare in allegra compagnia dei suoi simili?
Nella scelta c’è sempre uno scarto, che si tratti di un proprio simile, come di chi appartiene a un’altra specie, a un gruppo di simili che non potrà mai essere simile ad altri.
Tra le persone la scelta è purtroppo un privilegiare qualcuno a discapito di altri, un innalzare l’uno sugli altri, un lasciare spazio di privilegio ad alcuni rispetto alla volontà di appiattimento degli altri.
Tu guardi e conti, Signore, soprattutto chi pensa di non essere degno di valere qualcosa ai tuoi occhi, chi non si sente numero ma sempre pari allo zero, chi trova in sé mille motivi per sottovalutare la preziosità del suo esistere, del suo essere un tuo pensiero, una tua emozione. Tu non fai delle mancanze di ciascuno un motivo di discriminazione fra tutti, semmai la ragguardevole ragione di una scelta di prossimità, perché ognuno abbia il diritto di sentirsi uguale agli altri non nel momento del traguardo, bensì nell’istante della partenza della sua vita.