giovedì 1 febbraio 2018

Ci ricomponiamo tra altalene di note

alla sera del giorno
01.02.2018

Non basta una sera per infilarci dentro tutte le fatiche di un giorno, per quietare l’adrenalina della nostra operosità, ancora una volta rimasta accesa in noi, per recuperare il benessere delle emozioni che abbiamo provato sulla pelle, il senso dei pensieri e positività ai sentimenti.
Messe insieme, non bastano neppure tutte le sere della vita per raggiugere quel livello di capacità d’osservazione, uno sguardo riassuntivo su tutto ciò che ci ha attraversato e che ha preso dimora in noi e che in noi, ancora a notte fonda, risuona come la vibrazione continua di una nota.
Proprio tu, Signore, ti metti in ascolto della nostra sera; tendi l’orecchio, socchiudi i tuoi occhi per concentrarti meglio, per ascoltare non quello che tutti già ascoltano, ma ciò che è ultrasuono per tutti. E come sempre noi non abbiamo il coraggio di raccontare a te, e di raccontare a noi stessi, proprio la nostra insufficiente capacità di vivere in pienezza ogni dimensione del nostro esistere.
Tu sorridente ascolti, mentre le tue mani scorrono su e giù per la tastiera di quel piano che a sera suoni per ciascuno. È un’altalena di note la tua, Signore, che ci aiuta a riguadagnare attimi di serenità, a ricomporre in noi il tutto di noi stessi e delle altre persone, il tutto di ciò che ci circonda e che ora profuma di te i nostri ultimi respiri.