sabato 17 febbraio 2018

E tutto sta nel ritmo del tuo piede

alla sera del giorno
17.02.2018

Chi può fermare una musica e la sua danza, quando il loro ritmo è entrato nelle vene di chi la ascolta e di chi si muove al suo melodioso incedere? Come rallentare il volteggiare dei corpi e degli spiriti di ciascuno, quando è diventato via via crescente il coinvolgimento delle emozioni e della passionalità di tutti?
Per quanto possa essere stata studiata e canticchiata sottovoce su un pentagramma punteggiato di note bianche e nere, altra cosa è quando la melodia avvincente di una musica passa all’arte esplosiva di uno strumento musicale e, ancor di più, entra nella percezione sensoriale di un ascoltatore estasiato, di un danzatore disponibile a lanciarsi prontamente dentro i saliscendi dei suoi suoni.
Certo, non sempre la musica della nostra vita è composta da melodie allegre e gioiose. Talvolta, sono più le note gravi ad accompagnare un altro incedere, quello dei passi del nostro proseguire il cammino della vita, nonostante tutto, il viaggio dei giorni, dentro panorami attorno striati di grigio e di rosso, il primo a memoria delle difficoltà che abbiamo incontrato, il rosso per non dimenticare mai che anche le esperienze di dolore e di sofferenza colorano la storia di ciascuno di noi.
E tu che fai, Signore, se non ascoltare compiaciuto la nostra melodia e lasciarti a tua volta trasportare dal viaggio delle nostre note esistenziali. Per meglio entrare in sintonia con le segrete vibrazioni di noi, per alcuni istanti, ad occhi chiusi ti tuffi dentro la percezione dei nostri cuori; in altri momenti, resti ad ammirare il nostro volteggiare per aria, sapendo bene che tutto ci è possibile grazie alle ali invisibili di cui ci hai muniti un giorno.
La nostra vita, abitata da te, Signore, respira l’infinito e danza al ritmo del tuo piede, perché tu stai al tempo di ciascuno e non impedisci la musica di nessuno.