alla sera del giorno
23.02.2018
Anche se viviamo tutti sotto lo stesso cielo, non è detto che abbiamo tutti davanti agli occhi lo stesso orizzonte. Se alcuni guardano da un lato, e là vi trovano la loro meta, altri camminano in senso opposto con la caparbia convinzione che anch’essi, prima o poi, raggiungeranno ed oltrepasseranno la linea del loro traguardo.
La vita, però, non è solo questione di libertà di opinioni, in un senso o nell’altro; il libero e personalissimo diritto di potere dire ovunque la propria idea, vedendosi di ritorno comunque rispettati e apprezzati per l’onestà intellettuale dimostrata.
Su alcune realtà innegabili dell’umano esistere ecco che la vita chiede a ciascuno il coraggio della convergenza al centro, che si tratti di valori, di diritti e di doveri, di rispetto dell’identità di ciascuno, così come della libertà e del valore della sacralità della vita di tutti. Tutti verso il centro di tutti.
Ma le cose non sono così semplici come spesso lo sono le parole. C’è sempre una difficoltà nel comprendere l’urgenza del valore dell’unità, del passo indietro rispetto alla tentazione malefica della divisione e della faziosa contrapposizione di uno rispetto all’altro. Quante discussioni inutili, alla fine totalmente infruttuose; quanti conflitti verbali, e purtroppo non solo, sono andati via via crescendo fino al terribile annullamento di una persona dopo l’altra.
Tu operi, Signore, per l’unità di tutti e di ciascuno, incurante di ritrovarti ancora una volta nel bel mezzo di un incrocio infuocato di Male. È la tua passione, quella di seminare ovunque pensieri e sentimenti di riconciliazione, di fraternità e di armonica pace. Siamo sempre noi in difetto di fronte a te, singolarmente nudi al cospetto della tua volontà d’amore; sempre in stato di smarrimento e di confusione di fronte al fascino che su noi esercita sinuosamente il Maligno.
Le tue mani, Signore, raccolgano i nostri pensieri e i nostri desideri di te. Come fa il cercatore d’oro, che sul palmo della sua mano seleziona e separa i piccoli granellini d’oro da quelli di sabbia, così tu separa in noi, Signore, il Bene dal Male, perché possiamo risplendere ai tuoi occhi per tutto ciò che di buono sappiamo donarci gli uni agli altri e diventare, al centro di tutti, una sola cosa con te.