martedì 17 febbraio 2015

Dio prega fino nel silenzio dei nostri cuori

17 febbraio

C’è una forza che ogni volta sorge dal profondo di noi stessi, una sorgente d’energia di vita che riemerge da dentro, e che ci accompagna lungo il cammino della vita a due.
Non si tratta solo della forza e dell’energia vitale dell’amore, che l’uno prova per l’altra. È il risultato, invece, di una presenza di pace, quella del Risorto.

Attraverso il suo Spirito, all’interno di una storia d’amore, vissuta nel suo nome, Gesù dona e costruisce la sua pace. Lungo il cammino del tempo la sua compagnia garantisce la luce necessaria e il calore indispensabile affinché nessuno si senta solo nella sua avventura affettiva; soprattutto perché entrambi sperimentino come la fede sia un dono del cielo, fino ad infondere in chi si fida di Dio il coraggio di varcare prima di ogni possibilità umana la linea dell’impossibile.

È nel profondo dell’anima di entrambi, là dove la preghiera è vissuta nel segreto della propria interiorità, che è possibile vivere lo stupore della presenza di Gesù; e il suo respiro in noi, la sua forza vitale di risurrezione, diventa ogni giorno una consolante scoperta, un dono da consegnarsi scambievolmente al ritmo della gioia delle cose eterne.

Ebbene sì, anche se talvolta la nostra preghiera, così come il nostro dialogo di coppia con Dio, possa apparire ai suoi occhi molto povera, quasi un confuso e pasticciato discorso infantile, lo Spirito non disprezza il benché minimo anelito del cuore umano.

Pur nella povertà della nostra condizione di persone fragili, Gesù raggiunge le radici del silenzio dei nostri cuori e, da lì, inizia e continua a pregare il Padre di ogni amore, perché tutte le vibrazione dell’amore umano trovino risposta nella vibrazione dell’amore eterno e perfetto di Dio.