18 febbraio
Mentre da una parte la somma di tanti atti di fiducia in una persona irrobustisce la volontà del bene presente dentro se stessi e in colui che ci ama, al contrario, il dubbio può essere fortemente corrosivo.
Non fidarsi della persona amata equivale a smangiarsi interiormente a motivo di un succedersi inarrestabile di pensieri negativi. A lungo andare, vengono meno in se stessi le forze del bene, così come nell’altro, le forze che fino ad allora sentivamo essere in noi un’energia vitale.
Non fidarsi della persona amata equivale a smangiarsi interiormente a motivo di un succedersi inarrestabile di pensieri negativi. A lungo andare, vengono meno in se stessi le forze del bene, così come nell’altro, le forze che fino ad allora sentivamo essere in noi un’energia vitale.
La debolezza in amore fa vacillare chiunque lungo il cammino della sua storia di coppia. La paura, poi, di ritrovarsi tra le mani le prove della presenza di un qualcosa che non sia la stessa prova solare di un amore incupisce sempre più il cuore di chi dubita, fino a quando, giorno dopo giorno, egli arriva a prendere consapevolezza che il suo diffidare in amore ha trasformato ogni cosa in un tormento senza fine, l’inferno dell’amore.
Non riuscire ad arrestare questa caduta interiore di fiducia può portare le persone a sprofondare sempre di più in se stesse, in quella zona buia della loro interiorità, quel mondo che nessuno conosce a sufficienza e che, di solito, siamo soliti definire con l’immagine eloquente del pozzo interiore.
Anche se in amore i piedi delle nostre fragilità giungono a toccare il fondo del nostro pozzo interiore, nella stessa interiorità riecheggia la voce del Signore Gesù, il quale invita tutti a non smettere mai di credere che anche su quel pozzo profondo resta sempre una luce, una luce dall’alto. La fede è tanto più vera quando incomincia a ritenere possibili anche per sé proprio quelle cose che nessuno ritiene umanamente possibili. E così, per imparare a credere nelle cose di Dio, bisogna imparare a non fidarsi ciecamente delle cose proprie: un po’ come dire che dubitare dei propri dubbi salva se stessi, la persona amata e l’amore di entrambi.
Molto diverso dal nutrire dubbi sulla persona amata, nell’atto di dubitare invece di se stessi è presente una preziosa possibilità, quella di accogliere nella propria vita affettiva il seme della fiducia in Dio. Soprattutto quando uno dei due cedere alla tentazione di pensare che le oscurità presenti nella sua storia d’amore altro non siano che la notte fonda dell’amore, la tenebra dei cuori, ebbene l’oscurità, per quanto possa suscitare paura, essa non potrà mai invadere nella sua totalità ogni angolo del cuore.
Su ogni dubbio, su ogni strascico di tenebra, già splende la luce del Signore, il quale chiede a ciascuno il coraggio di alzare il proprio sguardo alle sue altezze. E benché i piedi camminino ancora per strade di tenebra, gli occhi già si tuffano in anticipo nella luce di Dio, là dove il suo amore rischiara ogni dimensione del futuro e del presente.