sabato 14 febbraio 2015

Benché ora persi, saremo una cosa sola in Gesù


14 febbraio

Quando si arriva ad un passo dal perdere per sempre la persona amata, in un solo istante, in un battere di ciglia, in noi prende piede la paura della nostra paura. Avvertiamo tremare, vacillare fin nel profondo di noi stessi, anche le più consolidate certezze su cui poggiava fino a quel momento una tranquilla storia d’amore.


Ci accorgiamo soprattutto che, oltre all’orizzonte, così anche la strada percorsa non è più quella condivisa da tempo. Tutto va incontro al confuso succedersi dei pensieri, all’imprevisto delle reciproche reazioni, all’incerto del cuore. Irresistibile nasce dal profondo delle pieghe dell’anima la domanda: “Che ne sarà di noi? Che ne sarà di te? Ora, che ne sarà di me?”.

La paura di lasciare andare una parte importante di noi stessi, la persona che fino a quel momento aveva fatto vibrare le corde del nostro cuore, quando da noi si allontana per sempre l’abbraccio dell’amore, è questa l’esperienza nell’animo di un intensissimo dolore, la lama invisibile che volteggia dentro la nostra capacità di respirare; una spada che, una dopo l’altra, recide ogni fune, ogni legame d’amore.

Vacillanti nel passo, tremanti le mani al timone della propria vita, appannata la vista dal velo insistente delle lacrime, alla paura della paura sentiamo venire meno la nostra stessa speranza di salvare quanto ci abita il cuore. Senza il sostegno della fede giungiamo persino a pensare di non poter più reggere fino in fondo. La paura di essere lasciati soli anche dal Signore ci porta fin sul ciglio dello smarrimento più profondo.

Eppure, anche se strappati alla persona amata, Dio non ci lascia soli. Egli si prende cura del nostro soffrire per amore, del nostro bisogno di calore, delle vibrazioni più intime dei nostri sentimenti. E, come un raggio di luce, illumina quel tanto che ora ci è necessario per imboccare sentieri di risurrezione. È un po’ come se lui delicatamente sussurrasse alle orecchie dei nostri cuori: “Non ti dimenticare che io vivo per te. Concedimi il dono di donarti tutta la mia vita”. E il suo amore ci renderà, benché ora persi, una cosa sola in lui, in Gesù.