venerdì 20 febbraio 2015

Compagni di ricerca lungo le vie del Vangelo

20 febbraio

In due le cose riescono meglio. Più che cercare un semplice aiuto per portare i propri pesi e quelli della persona amata, in due è possibile vivere con passione e con reciproco stimolo la ricerca della gioia e della felicità interiore, sia a livello personale, sia a livello di coppia.

Non solo nel portare, ma anche nel cercare insieme si può diventare gradualmente compagni di vita, fino a scoprirsi da un giorno in poi compagni di cuore. Faticare con se stessi e con la persona a cui ci si sente legati a livello di amore profondo deve avere un senso, una prospettiva, una meta da raggiungere passo dopo passo, affinché ogni quotidiana goccia di sudore sia a suo tempo impreziosita dal coinvolgimento del cuore.



Lo sforzo da parte di entrambi sta nell’andare oltre la ricerca di soluzioni transitorie nel tempo, alla fine facilmente inutili per ciascuno. Le soluzioni che non respirano di eternità sono paragonabili alla fugacità di un respiro. In esse è frequentemente sperimentabile l’esperienza della delusione reciproca, perché quanto sembrava inizialmente chiarire i problemi della vita di coppia, alla fine altro non è stato che l’apparente soluzione di un momento.

L’incedere della fede nella vita di coppia porta i due amanti alla scoperta di qualcosa di immensamente prezioso e di necessariamente vitale per ciascuno: nel Vangelo del Risorto c’è non solo la soluzione ai tanti problemi relazionali di coppia ma, molto di più, la certezza di una speranza offerta e posta a portata di mano, capace di sostenere ciascuno anche nelle difficili situazioni della sua vita, nei momenti in cui non si hanno soluzioni immediate, pronte all’uso.

La speranza in Gesù, accettata e condivisa per scelta come condiviso deve essere sempre il cammino dell’amore, costruisce all’interno della propria esperienza di coppia il Vangelo della felicità e della gioia quando, secondo ciò che lui stesso ci ha dato modo di imparare, iniziamo a fare nostra la certezza evangelica che nell’atto dello sperare è contenuta la forza della vita. Sperare altro non è che ricreare il mondo, nuovo, dentro e fuori di noi.