mercoledì 25 febbraio 2015

La preghiera alimenta le radici dell’amore

25 febbraio

Pensare che una storia d’amore sia importante giusto perché si è trovata una persona con cui scambiarsi gli affanni della vita, fin da subito, rischia di appesantire pericolosamente il cuore della coppia. Non si sopravvive come coppia neppure quando si è scelto di vivere una relazione a due all’insegna della superficialità, come se in amore avesse più possibilità di durare nel tempo solo chi non pensa e non progetta poi troppo l’oggi e il domani.

Piuttosto, fin dai primi passi della propria storia d'amore è indispensabile intuire come sia estremamente importante per entrambi vivere la possibilità di un incontro con intensità tale affinché esso possa durare tutta una vita e il dono di se stessi alla persona amata possa essere vero solo grazie ad un cuore educato a battere all’unisono con la persona amata e, soprattutto, mai di solo istinto e di passeggera passionalità per lei.

Il pericolo della negatività in amore può essere allontanato grazie ad un incontro risanante, quale quello che si può iniziare a vivere anche come coppia nella scoperta e nella frequentazione diuturna del Vangelo dell’amore.

Molte persone, unite tra loro da un amore abitato dalla fede, trovano nella persona di Gesù, nel suo messaggio di positività e nel coraggio di sottrarsi ai lacci di ogni limite umano, il punto di riferimento per come vivere la loro storia d’amore; la luce necessaria per orientare i passi della loro affettività e, non da ultimo, l’eroismo di dare un senso d’eternità a tutto ciò che di buono viene ad abitare la frammentarietà del loro cammino di coppia.

Simbolo della vita e dell’amore, il cuore trova allora la sua pace solo quando, anche se talvolta ferito o umiliato dalle molteplici esperienze negative della vita a due, senza perdere un istante di tempo prezioso e grazie ad una preghiera condivisa insieme, come condivise devono essere sempre le radici dell’albero dell’amore, esso affida a Dio coloro che lo hanno offeso, maltrattato, calpestato ed ucciso; e, aperto all’amore del Cielo, riprende fiato ed energia dalla sua fiducia nella prossimità e nella misericordia di Dio.