venerdì 6 febbraio 2015

Dopo la fiducia c’è il gradino dell’amore

06 febbraio

Il “tutto si gioca nella reciproca fiducia” è qualcosa di bello ma, al tempo stesso, può diventare un po’ riduttivo in una storia d’amore. Per la stragrande maggioranza delle coppie l’atto del fidarsi dell’altro è il massimo punto, il punto più alto, in una relazione a due. Per certi versi può anche essere vero; sicuramente è un aspetto indispensabile nella vita di coppia, guai se venisse a mancare… Tuttavia, c’è qualcosa di più grande, che spesso si dà per scontato, e che per scontato non può mai essere dato: l’amore.

Non basta fidarsi del partner: fiducia per quello che dice, per quello che fa, per quello che è… Più di ogni altra dote umana c’è in gioco la capacità di amare senza misura, senza paura dei limiti umani e delle difficoltà della persona amata. Se amassimo solo il lato positivo, quello rassicurante di chi ci vive accanto, se i suoi difetti li gestissimo soltanto con senso di pazienza e di sopportazione, se le difficoltà dell’altro le portassimo avanti con spirito a volte solo di rassegnazione… che senso avrebbe continuare a tenere legata la propria vita a una persona che si è trasformata nel nostro inferno terreno? Amare, senza misura, vuol dire accettare di entrare e di restare nella vita della persona amata per creare con lei e in lei qualcosa che umanamente potrebbe essere impossibile, ma che secondo la fede può sempre essere possibile: una storia di amore infinito.

Gesù, il Cristo della compassione, non resta fuori dal gioco, entra in campo tanto quanto gli viene permesso da almeno uno dei due amanti, e dà prova di che cosa voglia dire amare una persona superando la tentazione della misura di ciò che essa è e di ciò che essa non è, rispetto a se stessi e al proprio atto di fiducia. Se prima di amarci Dio stesso avesse preso le misure dei nostri meriti, quanto e quando mai lo avrebbe iniziato a fare? Si ama prima e durante, sicuramente mai a vita finita.

Pur con tutte le fatiche nel credere e nel prendere esempio da un Dio che non può che donare il suo amore per essere se stesso, lo Spirito accompagna i pensieri, le emozioni e i gesti di amore di chi vuole vincere proprio con il suo amore i limiti, le difficoltà della persona amata. Tutto, allora, è possibile gestire e gettare nell’infinito della positività, un gradino oltre la fiducia, sul piano dell’amore di compassione e di misericordia. Del resto, la prova dell’amore s’invera proprio sul sentiero del perdono reciproco.