sabato 21 febbraio 2015

L’amore è riflesso dell’invisibile comunione di Dio

21 febbraio

Solo in certi momenti della vita ci rendiamo davvero conto di quello che ci è capitato in bene e in male.
Molte cose ci sono passate accanto, altre ci sono scivolate addosso, senza attrarre poi molto la nostra attenzione.

Addirittura ci è accaduto di non accorgerci neppure dei sentimenti di bene che le persone hanno provato per noi o che, per più grave egocentrismo, abbiamo dato per scontato.

La stessa distrazione, o attenzione, avviene anche in una storia d’amore importante, quando i sentimenti e le vibrazioni di tutto se stessi non si esauriscono in un breve arco di tempo, ma accompagnano a lungo il cammino della vita. Del resto, in amore tutto si misura sulle lunghe distanze, pochissime cose con una sparuta manciata di minuti. Per assaporare il gusto segreto di certi momenti di coppia occorre lasciarsi reciprocamente educare dalla pazienza dei passi, dalla delicatezza dei gesti condivisi e dalla vitalità delle parole meditate nel silenzio di una relazione piena di significato.

All’imbrunire di certe sere, poi, quando uno dopo l’altro si attenuano fino a spegnersi i rumori di tutto un giorno vissuto a due, della persona amata resta in sé stessi la gioia per quanto di bello si è potuto vivere ancora insieme a lei. Nell’abbraccio della fede Gesù stesso insegna quale valore possano avere a questo punto le persone, in modo particolare la persona amata che, al di là della sola esperienza di un cammino condiviso nel tempo, diventa nella vita custode dei segreti più preziosi dell’amore.

Meravigliati di fronte all’incantevole forza dell’amore c’è da chiedersi chi mai saprà capire e raccontare pienamente agli altri le cose che le persone che si amano riescono a trasmettersi reciprocamente anche nella luminosità di un solo sguardo, fino a divenire un riflesso dell'invisibile comunione di Dio. Certo, chi riuscirà mai a dipingere i segreti del Dio dell’amore?