07 febbraio
S’impara ad amare tanto quanto e come lo abbiamo visto fare dagli altri. Inizialmente è così, né più né meno; poi, via via, le cose cambiano grazie al nostro passaggio attraverso diverse esperienze affettive.
Imparare a provare amore verso un’altra persona non equivale a fare un semplice “copia e incolla” di come gli altri abbiano usato il loro cuore. Semmai è questione ben più impegnativa, tanto che chiede di affinarci nella triplice arte del saper guardare, scoprire e prendere consapevolezza di come anche in noi stessi è possibile avvertire il battito delle nostre capacità affettive, le stesse che abbiamo scoperto nella testimonianza delle altre persone.
Sappiamo bene che, normalmente, si viene educati all’esercizio graduale della propria dimensione affettiva anzitutto in ambito familiare. Ma appena si esce da questo cerchio magico e si giunge in prossimità a quello che potrebbe iniziare ad essere una possibile storia di coppia, ecco che scopriamo come nella persona di cui ci siamo innamorati è presente un diverso modo di concepire l’amore e i sentimenti del cuore. Nella storia a due si entra sempre, più o meno consapevole, con la memoria di quale tipo di educazione affettiva abbiamo ricevuto in passato. Nella nuova avventura d’amore, tuttavia, è chiesto di entrare fin da subito con atteggiamenti di grande disponibilità a imparare di nuovo cosa voglia dire amare adesso una persona che non ha ricevuto la nostra stessa educazione all’amore. In amore non si ama solo nel presente, o nel futuro, ma soprattutto provenendo da un passato ricco di esperienze precedenti.
Se fino ad un certo punto della propria vita l’unico tipo di amore che abbiamo sperimentato, per il quale abbiamo sofferto e nel quale siamo cresciuti, era quello rivolto maggiormente alla propria personalità, ora l’inizio di una storia di coppia impone un movimento in avanti, oltre se stessi, per oltrepassare il fiume del proprio egocentrismo e per approdare alla sponda della generosità. Imparare nel tempo ad amare l’altra persona per quello che essa è realmente, accoglierla con i suoi limiti e con le sue ricchezze interiori, vuol dire vivere fino all’ultimo respiro oltre se stessi verso il centro della persona amata. Solo allora l’amore diventa risposta ai bisogni più profondi, quelli che abbiamo iniziato a frequentare dai primi giorni della nostra infanzia.