giovedì 15 marzo 2018

Il silenzio ci ascolta!

alla sera del giorno
15.03.2018

Che cosa fa innamorare una persona di un’altra persona, una persona precisa, tra tutte le altre, di un’altra persona tra tutte? Rispondendo, c’è chi dice che l’amore è solo frutto del caso; altri demandano tutto alla scaltrezza della fortuna, altri ancora alle strategie d’arco di Cupido; alcuni ai giochi già prestabiliti del mistero dei cuori; alcuni, infine, un piccolo gruppo in verità, ritorna con il pensiero ad un disegno, ad una precisa volontà di Dio.
Certo, si possono mantenere aperte tutte le vie, non sbilanciarsi né per l’una né per l’altra. In amore avere una posizione centrale, senza pendere a desta o a sinistra è una strategia niente male, quasi sempre vincente. Ma l’amore ha bisogno di astuzie e di furbescherie per sopravvivere ai cambi di stagione del cuore, alle intemperie dei pensieri e all’impeto delle fluttuanti e improvvise emozioni? Certo che no!
Così come le persone hanno un corpo, uno spirito e un’anima, anche l’amore tra persone attraversa la dimensione dell’anima, dello spirito e di un corpo e, in un tutt’uno di senso e d’intensità, ogni dimensione si fonde alle altre per giungere alla pienezza dell’amore stesso. Lo fa ciascuno di noi, lo fanno tra loro tutte le persone che si vogliono un mondo di bene, lo fa Dio stesso con noi, che in Gesù si è fatto un indelebile segno – fisico, psichico e spirituale – dell’amore del Cielo per l’intera Umanità.
Quante volte, Signore, tu appoggi il tuo mento sul palmo della tua mano e te ne stai lì, in silenzio, a guardare come corpi, spiriti e anime, i nostri, parlano tra loro di cose del cuore, di sentimenti e di emozioni dalle sfumature più delicate? Guardi, taci e gioisci. Chissà cosa pensi, Signore?
Chissà che cosa ti verrebbe voglia di dire o di fare, Signore, quando vedi che le nostre storie iniziano a ingarbugliarsi tra loro, quando scioccamente i cuori non si capiscono più come un tempo, quando le lacrime diventano un mare dentro il quale le persone, una dopo l’altra, rischiano via via di annegare per egoismo e per stupida presunzione personale? Forse non pensi nulla, non dici nulla o non fai nulla; oppure hai già pensato, detto e fatto tutto quello che ti è passato per la testa e per il cuore.
Non smettere di ascoltarci, Signore, con il tuo rispettoso silenzio, attento più che mai a non violare il sacrario delle coscienze di ciascuno; sì, perché anche tu ti sei imposto in amore la legge della delicatezza e dell’amorevolezza così come, nel tuo Figlio Gesù, ce ne hai dato la prova più grande. Il silenzio è la forma più profonda dell’amore, l’ascolto innamorato della vita di chi ci abita il cuore. E tu ci ascolti, Signore, perché noi tutti abitiamo il tuo cuore!