alla sera del giorno
19.03.2018
Le nuvole, soprattutto quelle grigio scuro, striate di nero, cupe e minacciose, non sono mai grandi quanto è immenso più di esse il cielo azzurro. Anche se nascondo dentro qualcosa di misteriosamente oscuro, di minaccioso e di tetro, per forza di cose esse non posso fare altro che arrendersi al passaggio di un colpo di vento e, con esso, scivolare via.
Per quanto i nostri pensieri a volte si rivestano dello stesso colore grigio delle nuvole, c’è in essi un’energia di positività, un battito d’amore per le cose belle della vita, per le persone che in essa arrivano e da essa se ne vanno ciascuna al suo sentiero. Anche i pensieri grigi non posso fare altro che arrendersi al passaggio di una carezza di luce, l’eco di una voce di bene che a sé attrae ogni cosa, ogni persona, tutto ciò che a sera cerca la sua armonia e la sua pace, una coperta di stelle, giusto per illuminare di infinito un’altra notte.
Pensare, Signore, non è un passatempo dello spirito, che in noi cerca la via del suo ritorno alla quiete del tuo respiro. Pensare è energia di vita, non un nostro passare con il tempo; è luce di positività pensare, capacità di guardare oltre i veli grigi della vita per non perdere il contatto con ciò che splende sempre e ovunque, nella buona e nella cattiva sorte del tempo che stiamo vivendo, il tuo amore.
Pensare è amare, te, Signore, nella mente e nel cuore, perché così tu ci hai pensato e amato per primo, così come tu anche questa sera ci pensi e ci ami nel tutto di te per noi.