martedì 10 aprile 2018

Chiave del mattino, catenaccio della sera

alla sera del giorno
10.04.2018

È la normalità di tutti i giorni quella di aprire e di chiudere un mondo di cose. S’inizia alle prime luci dell’alba con qualche piccola, mezza idea per la testa e si prosegue, giù, giù per il ruscello delle ore, fino al tramonto del sole. Lo stesso è per i sentimenti, per le emozioni, per il positivo e per il negativo che ci portiamo dentro e per l’immancabile passione che accende o che spegne ogni nostra dimensione personale.
All’interno dello schiudersi e del chiudersi di ogni giorno la preghiera gioca un ruolo fondamentale, poiché essa porta in sé l’arma segreta del cambiamento. Nella delicatezza del suo silenzio e, al tempo stesso, del suo dialogo interiore ecco che ogni atto di preghiera ha il potere di produrre anche positivi cambiamenti psicofisici. In modo speciale, nella preghiera ripetitiva, nel ritornare più e più volte a un pensiero, a una parola riecheggiata nel profondo di noi stessi, e questo per un’infinità di volte, proprio la preghiera riduce l’ansia dei pensieri, l’affanno dei sentimenti e il pensiero ritrovano la calma necessaria per suo gestire il mondo dentro e il mondo fuori.
Un po’ tutti abbiamo imparato che grazie al cammino interiore della nostra preghiera l’esperienza della vita va un metro oltre le proprie umane capacità, si apre alla dimensione del Cielo, e i problemi vengono ridimensionati da una sincera e accorata fiducia nell’intervento di Dio.
Nel nostro sostare in preghiera con te, Signore, il nostro pensiero raggiunge via via la capacità dell’unità. Ogni cosa del nostro esistere trova la sua direzione verso quel centro di noi stessi che è abitato dalla tua amorevole paternità. Scatta, allora, in noi l’orgoglio di non sentirci mai abbandonati agli eventi della nostra storia personale e di quella molto più grande del mondo intero.
Quanto ci piace scoprire che agli occhi tuoi, Signore, noi siamo molto più importanti, molto più grandi, molto più splendenti del grigio dei nostri stessi problemi. Abitata dalla leggerezza del tuo amore, grazie alla nostra umana esperienza di contemplare il tuo volto, avvertiamo come la nostra anima si lasci attraversare dal respiro dell’umanità intera, così come del cosmo che tutto sostenta e racconta di te.
Ed è solo quando tu rispondi alla nostra lode, Signore, che si scioglie in noi il canto della gioia per la creatività, per l’umorismo, per l’ironia di noi stessi e per il nostro sforzo di relativizzare e di sdrammatizzare l’eccesso e l’ordinario delle nostre esperienze.
Tonificati, irradiati da te, Signore, eccoci pronti a vibrare di te solo e a emettere vibrazioni positive per noi stessi e per le altre persone, una sorta di onde alfa; e tutto grazie alla nostra preghiera, ora più che mai riscaldata dalla tua serenità e della tua armonia.