giovedì 12 aprile 2018

Riempi il nuovo giorno dopo l’evidenza dell'amore

alla sera del giorno
12.04.2018

Anche il luogo più strambo può diventare il luogo più giusto, più opportuno per pregare; un piccolo spazio per entrare in quella convenienza dei pensieri, delle parole e delle vibrazioni del cuore che tutte insieme fanno del più sperduto angolo del mondo la cattedrale più bella tra tutte.
La convenienza, il guadagno spirituale, sta proprio nella fatica di calmare e di pazienza se stessi di fronte alla cascata impetuosa delle mille situazioni, delle altrettanto mille preoccupazioni, che fino a pochi istanti prima dettavano la direzione e il ritmo del cammino.
Basterebbe ritornare con l’animo alle cose di tutti i giorni per trovare in esse stimoli e motivi più che sufficienti per afferrare al volo l’ispirazione giusta e per dare inizio alla propria preghiera, per invocare sul numero dei propri passi altrettante numerose benedizioni del Cielo. Ma il pericolo è sempre quello di condizionare la propria intima relazione con Dio alla luce degli infiniti passaggi esistenziali dento i quali ci veniamo a trovare. Quanto è pericoloso tentare di ingabbiare la vastità del Cielo dentro i confini circoscritti del proprio mondo, chiedergli quel tanto che basta del suo aiuto ma nulla di più che potrebbe, alla lunga, costituire la causa di un problema in più.
Una pagina di Vangelo, o un altro testo sacro, è sicuramente quel terreno neutro, tra l’umano e il divino, più che interessante, più che opportuno, per incontrare noi stessi e Dio, per leggere e rileggere il vissuto di entrambi e vedere se, alla fin fine, è ancora possibile che il Cielo incontri la sua Terra.
Scoprire il messaggio nascosto dentro un frammento di Vangelo - letto, meditato, vissuto come possibile luogo d’incontro -, ascoltare la risonanza in noi di quel particolare eco di significati, di voci, di domande e di risposte esistenziali ci porta a vivere il tempo della preghiera come lo stesso valore della nostra vita.
Apriamo il Vangelo, Signore, ne leggiamo un brano, scopriamo in esso il messaggio nascosto e facciamo della nostra preghiera l’ascolto di quella speciale risonanza di te che produce in noi un senso nuovo di noi stessi e della vita intera.
Nella calma e nella pazienza delle esperienze vissute troviamo le parole adatte per parlare senza fretta con te, Signore, fino a quando il vento dell’ispirazione inizierà a gonfiare una ad una le vele delle nostre anime, per ridarci in dono quella leggera brezza dello Spirito, per cercare di individuare in te e in noi quella personalissima esperienza di fede, di speranza e di amore da ripetere ad ogni passo a noi stessi.
Nella cattedrale più bella delle nostre anime, sulle pareti dei nostri cuori tu scolpisci, Signore, il segno indelebile del tuo amore, fino a farci sentire la pace sgorgare dalle sorgenti profonde del nostro essere una sola cosa, vitale, con te.