venerdì 13 aprile 2018

Un click d’inizio e di fine, per un viaggio infinito

alla sera del giorno
13.04.2018

Ce ne accorgiamo quasi sempre a sera, in quei pochi secondi che, ad occhi chiusi, sdraiati, restiamo lì, abbracciati a quello che resta di noi. Ascoltando il sottofondo della nostra musica interiore, riguardiamo la moviola di quelle ultime parti di film che abbiamo girato fin dal mattino; e a sera riavvolgiamo con cura la pellicola ancora un po’ di più, fino a quando, un giorno, arriveremo all’ultimo suo fotogramma.
Ma la magia non sta nell’imprecisata fine di un film, quello della nostra vita, bensì in tutto quello che una pellicola può registrare, contenervi dentro, ricordare e raccontare di noi ancora una, cento, mille volte. È la magia di noi che narra il segreto di un’avventura, di una storia personale, che ci vede per protagonisti e inseriti a pelle nelle mille situazioni che viviamo come il nostro set esistenziale.
Il flusso degli attimi, dei nostri attimi di vita, diventano storia di noi, frammenti di un racconto, fotogrammi di quell’unica pellicola che ci è dato modo di girare, di registrare, di imprimere con il nostro vissuto, il nostro parlato, il sentito e l’operosità della nostra mente e del nostro cuore.
Tutto accompagna, tutto emoziona e tutto impreziosisce la preghiera che unisce i nostri respiri, che si riveste e si colora della nostra pelle. Fin dal mattino, oltre la finestra della notte, è preghiera quell’istante di noi che ci aiuta a dilatare il nostro cuore di riconoscenza e di fiducia per un nuovo giorno tutto da attraversare e da offrire a Colui che ancora è lì ad attendere lo schiudersi dei nostri occhi, il primo respiro e il primo pensiero.
Man mano che il giorno scorre, aiutaci, Signore, a restare noi stessi negli incontri che facciamo, nelle tensioni che accumuliamo, nelle fatiche che portiamo, nel nervosismo nostro e degli altri, nelle lacrime con cui ci bagniamo… aiutaci a restare uniti a te, come al filo di senso e di amore che alla fine lega ogni cosa a te e ricuce ogni nostra dimensione personale.
Se condiviso, Signore, ogni nostro problema, ogni gioia, ogni nostro progetto trova in te la sua direzione e la sua forza, il motivo profondo di un ringraziamento continuo per il cibo, per gli incontri, per le emozioni e per i sentimenti, per tutto quello che accade, per il disegno di vita che si va colorando tratto dopo tratto.
E l’infinito diventa il nostro viaggio, da mattino a sera, dalla vecchia sera al nuovo mattino, in una ripetuta, riconoscente e convinta offerta a te, Signore, di noi e di tutto ciò che ci attraversa l’anima.