venerdì 27 aprile 2018

Nella preghiera si riparte sempre da dove si è arrivati

alla sera del giorni
27.04.2018

Anche se non ce ne accorgiamo ben bene, proprio nello stesso tempo in cui le stiamo vivendo a pelle, di solito le fughe nella vita diventano un pellegrinaggio di giorni e di luoghi esistenziali, che ogni volta si precisano in tappe e passaggi qua e là della nostra storia personale, punti colorati da riportare e da evidenziare sulla mappa del terreno della fiducia.
In certi momenti della vita, proprio quando ci tuffiamo dentro le pieghe più oscure di alcune giornate, è quanto mai difficile affrontare e superare l’esercizio dell’abbandono fiducioso di se stessi nelle mani di Dio. Benché l’esperienza sia affascinante, è difficile restare oltremodo in piedi, saldi nella propria convinzione di fede, la sola che ci insegna che ogni esperienza, ogni fatto, ogni avvenimento nella vita, per quanto faticoso da comprendere e da accettare, per la via del bene, talvolta anche per la via del male, tutto è orientato e finalizzato a farci raggiungere un giorno la pienezza della nostra gioia.
L’immersione nel fiume della preghiera, accettando di lasciarci trasportare dalla corrente dell’azione trasformante dello Spirito di Dio, ci aiuta a restare intimamente e familiarmente a colloquio con la sua amorevolezza di Padre dei Cieli, fino ad avvertire in noi il nascere della gioia dell’amore, la convinzione che proprio Dio possiede e dispone ogni cosa nella nostra vita, e tutte le cose per il nostro bene fisico, psichico e spirituale.
La preghiera ci aiuta a sentire vitalmente presente in noi la forza dell’amore, la possibilità che la nostra relazione con Dio altro non sia che il nostro respirare incessantemente lui. Nella scoperta di come quest’avventura spirituale ci faccia sentire agli occhi di Dio compresi, valorizzati, rilevanti, ecco che parimenti ne abbiamo la prova che lui stesso ci ha pensati, amati e quindi chiamati alla vita del mondo e dello Spirito.
Com’è importante capire, Signore, che proprio restando ancorati a te, non ci smarriremo mai, anche se il cammino della nostra vita a volte sarà lungo, faticoso e incerto. Com’è vero che se manterremo viva e appassionata in noi la voglia di non indietreggiare, allora sempre di più avanzeremo per la via dei sentieri del tuo amore.
Infondici tu, Signore, il coraggio della fede, per potere ogni volta ripartire dal luogo dove abbiamo sostato a colloquio con te, costantemente tu accanto a noi, ogni giorno noi docili alla luce e alla guida della preghiera, condotti a te dalla nostra fiducia in te, fino al nostro abbandono tra le braccia del tuo amore.