martedì 3 aprile 2018

E i frammenti di noi volano a Te

alla sera del giorno
03.04.2018

Non c’è di meglio che di una melodia per capire tutto ciò che in essa è presente e assente, come si abbracciano tra loro un insieme di note e spazi di silenzio che, benché invisibili, fanno la loro parte. Dalla somma di ogni nota, suono, vibrazione, ritmo e silenzio ne deriva il tutto di un brano musicale che, riascoltato infinite volte, piano piano ci entra nella mente e nel cuore.
Non è forse così anche nella vita di ciascuno? Soprattutto nella vita del proprio spirito, non avviene la stessa cosa? Un succedersi di frammenti di vita, superficialmente slegati tra loro, spesso in conflitto gli uni con gli altri, i primi con quelli che seguono poi, eppure alla fine si giunge sempre a un accordo risolutivo, armonico, finale. Ogni musica inizia, viaggia, rapisce con sé, ma alla fine giunge immancabilmente alla sua battuta finale, gravida dei frammenti di tutti coloro che l’hanno abbracciata.
Per chi accetta di andare un passo oltre alle sue personalissime dimensioni di corpo, di spirito e di anima, c’è la possibilità di rivedere lo schema della sua vita, leggere la suola delle sue scarpe, con delicatezza raccogliere i frammenti del molto apparentemente andato disperso, imparare a custodire tutto, affinché tutto ritrovi un giorno la bellezza della sua unità.
Prima che uniti a te, Signore, dentro lo spazio e il tempo della nostra preghiera noi troviamo l’occasione di riconnetterci con la verità del nostro viaggio, il senso del nostro stesso esistere oggi, come lo è stato ieri e come lo sarà domani.
Anche se di noi, Signore, esistono mille frammenti che vagano dispersi nel mare del tempo, a ogni nostro incontro con te, e con noi stessi, impariamo a dire addio proprio a ogni singolo frammento di noi; accettiamo che ogni cosa spicchi il volo verso te e, giunta a te, attenda sul palmo delle tue mani l’arrivo del tutto di noi stessi.
Com’è bello e rassicurante sentire a sera, Signore, alle porte della nostra preghiera, la tua voce che a ciascuno ripete: “Amico, ad ogni nostro incontro io dico addio a un frammento di te ma mai a te tutto intero”.