alla sera del giorno
26.01.2018
Dentro un sospiro ci sta il mondo, come dentro uno spartito musicale una cascata di note trascina con sé tutte le emozioni e le vibrazioni della vita.
Se poi chiudiamo gli occhi, quasi per forzare in noi il tramonto del sole, il nostro desiderio di quiete e di pace s’illumina a sera.
È grande la voglia di raccogliere in un solo abbraccio le dimensioni infinite del nostro esistere e del nostro morire. Con le dovute distanze, con le inevitabili paure, è un po’ come quando sulla cima dei monti le croci abbracciano l’infinito attorno loro, e silenziosamente disegnano per noi la vastità degli orizzonti che possiamo contemplare e dentro i quali ciascuno può ritrovare il tutto di sé, il tutto delle sue persone care.
Estasiato anche tu, Signore, per la bellezza del tramonto che hai inventato un giorno sul cammino di ogni persona, guardi, osservi, ammiri come ciascuno cerca e trova il luogo del suo riposo, come silenziosamente si raccoglie là nel punto da cui potrà ammirare il suo angolo di cielo.
E mentre a sera il sole scende nelle pieghe della terra, i nostri sguardi si elevano all’altezza delle stelle, per cercare tra esse il senso del nostro restare qui, per innalzare proprio a te, Signore, un pensiero e una preghiera. E a tutti tu rispondi: “Aggràppati alla tua stella!”. E come sempre, il resto lo farà la magia del Cielo.