alla sera del giorno
09.01.2018
Al loro toccarsi, fuori resta il mondo, dentro inizia un viaggio negli infiniti volteggi dei propri pensieri. Non è il buio a fermare il loro abbraccio; neppure il respiro ancora rumoroso e ansimante del mondo fuori.
Il coraggio di due palpebre è quello di separare le dimensioni del vivere: interiorità da esteriorità, il dentro dal fuori, l’io a se stessi dall’io agli altri… Un coraggio invincibile, che è capace di schiudere ciascuno oltre il chiuso delle sue palpebre a dimensioni tutte personali di intimissimi respiri di pace. È la sera dei pensieri e delle vibrazioni del cuore.
Dietro le palpebre ci sono io e mi appari Tu, Signore, con il tuo lento incedere verso me. Avvolto dal calore della tua luce, nel tuo delicato sfiorare la pelle dei miei pensieri, delle mie emozioni e dei miei sentimenti, il mondo custodito dal velo delle mie palpebre s’illumina di Te; e la tua presenza in me diventa vibrazione di cuore.
Seguire il cuore non mi porta altro che al centro di me stesso, là dove c’è la delicatezza di un abbraccio, il mio, il tuo, dietro palpebre dolcemente schiuse, le mie, nell’Infinito di Te.