mercoledì 24 gennaio 2018

Le consolazioni abitano in un altro cielo

alla sera del giorno
24.01.2018

È solo alla fine del giorno, quando ci ritroviamo già infagottati dentro la coperta del silenzio, preludio alla notte che oramai bussa alla porta dei primi istanti di meritato riposo, che ci accorgiamo di come un mistero di immenso amore ci stia accompagnando, ci circonda, ci avvolge ad ogni passo e respiro della nostra vita.
Se a sera siamo soliti volgere indietro il nostro capo per rileggere velocemente il senso del cammino compiuto, le sfumature in esso del bene e del male, per considerare quali traguardi abbiamo raggiunto, per quali passaggi abbiamo allungato il passo, dove ci siamo scoraggiati, da quale punto in poi abbiamo invece stretto i denti senza smettere di camminare… ebbene, a sera c’è una conta da fare, non dei nostri meriti personali, non delle nostre originali capacità, ma dei doni a noi giunti dal Cielo; un pensiero onesto di positività da fare in coscienza proprio là dove al contrario ci saremmo lasciati andare alle tinte grigie della nostra negatività.
Ebbene, a sera giungi tu, Signore, accanto a ciascuno di noi. Vicino ti fai, vicino ti siedi, da vicino ascolti e, facendoti sempre più vicino, a ciascuno sussurri delicatamente parole di consolazione, là dove sentiamo tutti il bisogno profondo di sanare le nostre ferite, là dove abbiamo necessità di bilanciare i graffi del male con le carezze del bene.
E come ogni sera, anche questa volta le tue consolazioni ci insegnano a contare le stelle del cielo, di un altro cielo, quello del tuo Regno d’amore, qui, ora, tra le nostre mani.