sabato 22 settembre 2018

C’è un momento incantato in fondo al cuore

alla sera del giorno
22.09.2018

Magari ce lo avessero insegnato un tempo, fin dai primi giorni, magari oggi ce lo ricordassimo ad ogni passo, che ci sono, cioè, cose nella vita che non si possono vedere solo con gli occhi, ma piuttosto osservare con il cuore.
Sembra una frase fatta, uno di quei modi di dire e di scrivere che vanno a braccetto con l’ultima rima poetica. Eppure, sono proprio gli occhi del cuore a restituirci lo spirito della giovinezza. Per quanto a tratti ci ricordiamo il momento delle cose che furono e i sogni di un tempo, sono gli occhi del cuore a farci vivere in modo travolgente l’emozione di un sentiero che s’inoltra ancora nell’avventura chiamata vita.
È verso un destino migliore che puntiamo notte e giorno, con l’unico cuore che abbiamo dentro, mai stanco né vecchio di emozioni e di desideri, di propositi e di vibrazioni, per incontrare quei momenti magici in cui le decisioni prese diventano il modo perfetto per imparare a definire noi stessi. E così impariamo anche a dare vita, respiro e significato ai nostri sogni, azzardando volta dopo volta di diventare per davvero ciò che vogliamo essere.
Anche se alla fine alcune cose di noi e delle nostre storie personali resteranno sempre più gagliarde del tempo e della lontananza che avremo vissuto, più profonde delle parole e delle mode con cui ci siamo rivestiti, è dal cuore che sgorgherà il coraggio di seguire i propri sogni e continuare a essere noi stessi, condividendo, con chi vorrà camminarci accanto, la magia di questa scoperta.
Quanti di noi sono diventati più che esperti a stringere i denti di giorno e a piangere nel cuscino di notte, prima che qualcuno inizi ad avere fretta di lasciare i suoi compagni di viaggio, sordo alle fraterne richieste di restare ancora un poco con loro.
A tutti ci è stato insegnato ad essere forti, duellando senza fine contro parole, esperienze, avventure e immancabili ricadute. A tutti è stata ribadita l’importanza di non lasciare trasparire da sé alcuna debolezza, nessun tentennamento, perché è comune pensiero che il successo nella vita sia riservato solo a quanti sono tutt’altro che pavidi e cagasotto. Al contrario, però, al sopraggiungere della sera quante volte abbiamo scoperto che essere forte è stata piuttosto la debolezza dei pensieri, degli affetti e delle nostre relazioni.
Il dolore non dovrebbe allora essere evitato, perché le lacrime devono cadere, è un loro diritto, un dono di fecondità, dentro i solchi delle nostre ferite interiori.
Lo abbiamo imparato da Te, Signore, a soffrire con dignità, con grande senso di abbandono e di fiducia nella tua prossimità. Sostienici Tu nei passaggi delicati della nostra vita, quando il dolore e la sofferenza chiedono al cuore una dose in più di coraggio, ai pensieri un atto più alto di fede, ai nostri abbracci la forza di un legame di amore intenso e fraterno.
Per liberare i nostri occhi a nuovi sguardi, per schiudere i nostri pensieri a nuovi orizzonti, perché la vita che sta un poco oltre ogni dolore sia alla fine quella della gioia e della piena armonia con tutti, stendi su ciascuno di noi la tua mano, o Signore, perché tutti possiamo avere in dono la coperta del tuo cuore.