domenica 23 settembre 2018

Dio si ferma qui

alla sera del giorno
23.09.2018

Leggere una frase del genere desta sicuramente curiosità. Trovare invece sulla propria strada un cartello con riportato un tale avvertimento non ci lascia certo tranquilli, anzi. Se non siamo diventati proprio insensibili a tutto, se non abbiamo cancellato Dio dal nostro orizzonte, il solo pensiero che Lui si fermi non può che destare preoccupazione; un bel guaio, che ci spinge a cercarne il perché e una rapida soluzione.
E se invece di una bizzarra ipotesi, Dio si fermasse per davvero? Se a un certo punto del viaggio della nostra vita egli ci facesse capire chiaramente che non ha più alcuna intenzione di proseguire oltre, di fare un altro passo, di infilarsi per un sentiero che non rientra nei suoi progetti di viaggio?
Più che un insieme di domande, talvolta abbiamo proprio la certezza che Dio si sia fermato per davvero, che abbia deciso, a nostro modo di vedere di punto in bianco, di non camminare più con noi, al nostro fianco, dentro le mille situazioni delle nostre storie personali. Il suo arresto, il suo stallo, il passo fermo e non più impolverato per noi e con noi, è per noi un incidente devastante, motivo di sconcerto, di perdita di fiducia, l’inizio dell’assedio della banda dei dubbi, delle incertezze e dei tentennamenti impazziti. Senza la vicinanza di Dio la speranza cede il passo alla superstizione; iniziamo goffamente ad arrancare su per le pareti delle difficili esperienze di risalita dai nostri problemi. E l’ansia e l’angoscia giocano ruoli alterni in un vissuto interiore di smarrimento e di perdita della luce della fede.
Certo, non è un’ipotesi, bensì una verità: Dio si ferma ai tanti bivi della nostra vita, delle nostre scelte di pensiero e di affetto; si ferma e prende le distanze da storie e da relazioni compromesse con il Male, con il non senso, con tutto ciò che alla fine non è né amore né vita, ma via di morte. E a nulla servono o sono vincenti le nostre moine, le nostre preghiere, le parole in formato ricatto, quando in cambio di qualcosa paventiamo un impegno in qualcosa d’altro. Dio è troppo scaltro per lasciarsi convincere a muovere un passo per vie che non sono le sue vie, dentro esperienze di disumanità e di peccato, che mai ha pensato di fare proprie e di sposare.
Il bivio c’è, per Lui e per noi, tra un’avventura per la vita eterna e un’altra ripiegata su se stessa, perché contenta di giocarsi dentro un guazzabuglio di mondanità. Il bivio c’è ed è ciò che salva Dio dalla scaltrezza del Male ed è ciò che salva noi stessi dal pericolo di non ravvederci in tempo delle scelte fatte, delle amicizie intrecciate, dei cuori e delle menti impastati di mondo, e di altro ancora.
Non c’è niente da fare, Dio si ferma ai tanti “qui” della nostra vita, per fortuna nostra si ferma e ci richiama alla qualità del nostro rapporto con Lui. Ma di fronte alla nostra libertà, Dio non può nulla contro la nostra cocciuta volontà di proseguire anche da soli il cammino. Egli comunque si ferma e ci lascia andare per la nostra strada.
Eppure tutti abbiamo voglia di restare vivi, di non cedere agli assalti del Male. Abbiamo voglia, Signore, di vivere fino in fondo i nostri ideali di bene, senza mai abbatterci, affrettando il nostro passo dietro a Te. Pur vacillando, pur cadendo, abbiamo in cuore l’ardore di seguire Te, muovendo piedi vecchi su sentieri nuovi, iniziando a guardare ogni cosa con occhi nuovi.
Infatti, Signore, non è mai troppo tardi per ricominciare daccapo, per sentire che a ogni istante la magia dell’esistere c’è ed è in noi, perché in noi ci sei Tu.
E nonostante i nostri errori, Tu ci insegni a ricordare come si fa a sognare, come proseguire il viaggio nella terra dei tuoi sogni; ma fino a quando non ci uniremo un giorno a Te nella luce, insegnaci a compiere oggi le meraviglie del tuo amore.