sabato 29 settembre 2018

Più che semplici pause, pause creative!

alla sera del giorno
29.09.2018

Sentirsi depressi per una depressione è una cosa, avere modo di cercare e di trovare dentro la parentesi di una depressione la possibilità di ritemprare le proprie forze è tutt’altra avventura.
Anche se la maggioranza delle persone non racconta più di tanto di se stessa, dei suoi vissuti interiori, delle sofferenze annaffiate da abbondanti lacrime, anche se magari recita che la navigazione gli stia pure andando a gonfie vele, il vero dolore tende sempre ad nascondersi agli occhi altrui, a fuggire dal centro dell’attenzione, a cercare angoli in ombra nelle piazze dell’umanità, a mascherarsi insomma dietro una storia recitata ad arte, ma che nella realtà però è completamente diversa da come sembra essere.
Tuttavia, le apparenze di finzione e di realtà cambiano sul serio quando le persone entrano nella verità delle loro relazioni, quando cioè si riconoscono gli uni gli altri soltanto dopo essersi reciprocamene ascoltati, guardati negli occhi.
È innegabile, più una persona partecipa allo srotolarsi del racconto della storia personale di un altro, più quella persona si avvicina a chi sta soffrendo con il suo stesso dolore.
La vita è difficile, certo, ma non è grave, impossibile, fino a ridurre a semplici cose i pensieri, le emozioni, i sospiri e i sentimenti, infiniti frammenti questi pronti a raccontare al mondo il tutto di noi stessi. È altrettanto innegabile quanto una lacrima porti in sé una tale capacità fecondativa che, per davvero, ne basta anche una sola per dare inizio in ciascuno a un nuovo processo di crescita e di maturazione personale. Lo dimostrano le storie di trasformazione di moltissime persone che, quasi improvvisamente, giunte al colmo del loro dolore, di punto in bianco si sono lanciate in un’ultima impresa di riscossa, di orgoglio, di difesa, fino a raggiungere il traguardo della loro sopravvivenza.
Non è forse qui l’inizio dell’umanamente impossibile? Non è forse questo il principio di tutto ciò che è ancora via via più indicibile, perché avvolto dal mistero imperscrutabile della vita di tutti?
Quanto avvertiamo che il nostro cuore è paragonabile, Signore, a un gomitolo aggrovigliato di vita. Quanto in noi si alternano contrastanti moti di cuore e d’anima ogniqualvolta sentiamo via via più difficile il respiro dei nostri pensieri.
Eppure, più che semplici pause di vita, più che momenti di smarrimento e di confuso incedere su per il sentiero del nostro viaggio, sono le soste che Tu benedici, Signore, a diventare nel profondo di noi stessi pause creative di rigenerazione, di rilancio in avanti dell’ancora della speranza, di resurrezione da ogni depressione esistenziale.
Conta Tu, o Signore, le nostre lacrime e a ciascuna di esse affida Tu un tuo sogno e un tuo sospiro di vita, di appassionata fecondità, affinché nulla di ciò che passa tra le tue mani resti senza la gioia del tuo vitale respiro.