mercoledì 5 settembre 2018

L’eredità artistica di Dio

alla sera del giorno
05.09.2018

È bravura impareggiabile di un artista quella di produrre qualcosa di così altamente eccezionale tanto da passare alla storia.
Non solo nelle stanze dei musei più rinomati al mondo, o in luoghi un tempo anonimi ora decantati grazie al passaggio in essi di un estro così originalmente creativo, neppure solo in una pagina di un manuale di storia dell’arte, il nome del genio artistico di un uomo o di una donna apre nel gruppo dei discepoli e degli ammiratori di ogni tempo piste e sentieri di ricerca, di incontro e di interiorizzazione, di interpretazione e di narrazione del mondo della bellezza.
Giunto alla perfezione della sua espressione artistica, ogni singolo artista si staglia come una stella nel firmamento del genio e dell’eccellenza umana. Musica, pittura, scultura, poesia, architettura... sono solo alcune delle risultanze ai sensi della bellezza del talento umano, tanto che non si può pareggiare, raddoppiare la perfezione di ogni singolo artista; semmai solo inseguire, imitare e, forse, raggiungere per brevissimi frammenti di tempo la maestria di qualcuno.
Primo artista tra gli artisti, Dio stesso non si risparmia di metterci i suoi sensi divini per rendere a noi visibile e praticabile l’operosità del bello e del buono, così come lui li ha pensati, voluti e realizzati per sé e per ogni essere vivente. Egli non disdegna di usare l’esistente, ed anche l’inesistente, per dare forma, colore, spessore e sapore alla vitalità feconda delle sue idee.
Non puntando e non limitandosi solo a lasciare dietro di sé la luminosità di una traccia da seguire giorno dopo giorno, rileggendo il racconto della sua storia di relazione con il vissuto di ogni persona, comprendiamo come Dio snobbi di essere considerato l’artista per eccellenza, tutto da imprigionare però nella gabbia ristretta di cultuali musei. Neppure Dio può vedersi gestito all’interno di umani sistemi di custodia delle cose del passato...
Lungi dall’essere solo contemplata, l’arte di Dio non può essere se non vissuta in questo istante, all’interno del frammento presente che stiamo vivendo; poiché essa non può essere se non un processo di apertura di ciascuna persona a vie di illuminazione e di riscoperta continua della sua identità di essere creato ad immagine e a somiglianza di Dio stesso.
Siamo consapevoli, o Signore, che tu hai affidato a noi, umanità di tutti i tempi, la tua eredità artistica. Con noi gareggi, Signore, entrando in dialogo esistenziale con il nostro genio interiore, per tracciare in noi il sentiero di un cammino e la sorgente di una feconda potenzialità aperta ogni giorno alla bellezza di Te e di noi, così come dell’intera creazione, affinché ogni cosa da Te chiamata all’esistenza non smarrisca mai la memoria e la laboriosità della sua stessa identità.
Di fronte alla meraviglia e all’estasi per la bellezza, dono che in ogni istante Tu ci fai attraversare percorrendo la via dei nostri sensi naturali, con amorevole pazienza insegnaci, Signore, a scegliere quei verbi del nostro esistere che meglio ci possano aiutare ad entrare in relazione vitale con l’eredità artistica del tuo amore. Eccoci, allora, tutti impegnati con la tua magnificenza per rifuggire a nostra volta le gallerie dell’umano, per cercare, salvare, ripulire, prenderci cura, difendere, promuovere... l’arte del tuo soffio vitale in ciascuno di noi.
Ma prima che giunga per ciascuno la fine del suo viaggio, ecco che, estasiati di Te, ci accorgiamo che siamo proprio noi, Signore, il segno del tuo passaggio nel tempo e nello spazio dell’universo, noi l’opera d’arte della tua operosa creatività, o Dio della Bellezza.