mercoledì 19 settembre 2018

Ovviamente, se si ha fede

alla sera del giorno
19.09.2018

Ripensare da dietro le finestre della propria anima il viaggio dei pensieri, l’intreccio variopinto delle proprie emozioni, seguendo fino a perdita d’occhio il vapore dei propri respiri ci fa toccare con mano quanto sia difficile conoscere i confini certi della propria esistenza. Soprattutto, diventa quasi impossibile credere che il tutto di noi stessi sia misurabile a metro, pesabile a chilo, definibile a volume.
C’è molto di più da considerare rispetto alla parabola della nostra vita. Vi è in tutti un mondo impastato e plasmato di affetti, di sogni, di desideri, di convinzioni profonde, squarci d’infinito in cui lanciarsi... Vi è in ciascuno anche un mondo più tenebroso in cui non mancano di certo i graffi della vita, diversi in quantità, originali per grandezza e forma, graffi che raccontano a vista il passaggio di tutto ciò che è stato altro rispetto al bene vitale che abbiamo desiderato raccogliere, noi solcati in profondità, noi falciati alla radice dal veemente passaggio del Male.
Ripensare se stessi ci aiuta a rimettere ordine nella nostra vita; ci insegna come collocare al loro posto giusto le tante tessere confuse del nostro puzzle esistenziale. Non è solo esercizio di memoria, né l’ultimo tentativo per raggiungere una riconciliazione con la propria coscienza; ripensare il tutto di se stessi diventa anche un qualcosa di molto più risanante, un esercizio terapeutico dentro il proprio mondo interiore e in quello ancora più difficile della relazione con gli altri, l’avvio di un processo di graduale guarigione di cui ciascuno ha più che mai bisogno.
Con amorevole pazienza verso se stessi e verso gli altri, è coraggioso guardare ancora una volta alla propria storia personale ritrovando in essa la bellezza di quei talenti e di quei carismi esistenziali che meglio tra tutti possono ridefinire il senso della nostra vita.
Per potere rimettere mano ai mille frammenti di noi, per poter lavorare sulla nostra esistenza, risanare le nostre ferite narcisistiche e ritrovare l’emozione di un nuovo respiro abbiamo bisogno di Te, Signore. Ristabilire le radici della nostra vita, per ridare un senso d’infinito a ogni scorcio finito di noi, la giusta direzione a quel percorso di crescita e di maturazione che, per ogni dimensione del nostro esistere, è possibile conquistare solo alla luce del tuo amore.
Tu ci spingi a prenderci cura delle radici del mistero che è presente e nascosto nelle profondità dei nostri vissuti. Ci inviti a riaprire anche per un secondo i nostri occhi e focalizzare nuovamente la meta del nostro viaggio, per crescere lungo la via di quella che fede interiore che ci dice che con Te acconto, Signore, ci è data la certezza di una forza nuova, pur dentro le debolezze di sempre, fino al giorno in cui giungeremo rappacificati con gli occhi di tutti al focolare della tua misericordia.