giovedì 20 settembre 2018

In corsa dentro la propria onda

alla sera del giorno
20.09.2018

Tutto ha inizio lì, in una goccia, con il suo lascarsi scivolare giù lungo un filo d’erba dentro un apparente insignificante rivolo d’acqua. In cose di poco conto, come la consistenza e la forza di una goccia d’acqua, spesso si ritrovano l’inizio di una grande storia e le radici di una vita che si è rivelata più avanti nel tempo come un’avventura nata sotto la benedizione di una stella.
E a una ne segue un’altra di goccia d’acqua, una dopo l’altra, una insieme all’altra, in uno scendere di tutte sempre più a valle, dentro l’avventura di un viaggio condiviso di suoni, di luci, di salti allegri tra i sassi, di slarghi sereni là nei punti pianeggianti del fiume.
Non vi è più ritorno per tutto quello che, a tratti lentamente, altre volte velocemente, va verso la meta del suo scorrere. Il buon senso e l’infinita bellezza accompagnano discretamente il viaggio di ciascuno, perché nessuno alla fine scopra di essere stato privato della sua possibilità di dare sapore e colore al suo esistere, senso e calore al suo percorso di vita.
Dare il meglio di noi stessi sulle onde del mare, non solo sapendo solcare la sorpresa dei marosi più minacciosi, ma imparando a cavalcare i cavalloni più alti, non può essere unicamente un’arte di mare, semmai l’arte della nostra vita, là dove apprendiamo come destreggiare le nostre capacità di sopravvivenza, per tenere a bada gli assalti dell’ansia e della paura, e per vincere tutto quello che, lancia in resta, è contro di noi.
Nel nostro scorrere Tu ci guardi, o Signore, osservi quel che resta di ciascuno di noi. Incuriosito, consideri che cosa siamo riusciti a portare con noi, che cosa desideriamo affidare alle braccia di una notte diversa dalle altre, una notte, ora, tutta nuova perché in un altro angolo del mondo.
Eppure Tu non ti prendi cura se non di noi stessi, Signore, del nostro cuore, della nostra mente, delle dimensioni del nostro essere e del nostro restare ancora vivi, oltre le più devastanti tempeste della vita.
Insegnaci Tu come davvero l’amore sia anche un imparare a rinunciare, più che alle cose, agli altri, alle persone di sempre, perché nella vita c’è anche il tempo di sapere dire addio. Con la forza del tuo amore, non permettere che i nostri sentimenti ostacolino tutto ciò che di bello sarà la cosa migliore per coloro che abbiamo amato da sempre e che, alle porte di questa notte, stiamo amando ancora adesso.
Benedici Tu, Signore, il coraggio della libertà, affinché ciascuno possa finalmente tuffarsi dentro la sua onda e, infine, nell’onda più grande del tuo amore.